La Galleria nazionale dell’Umbria è la sede della mostra principale che racconta il cammino artistico del Perugino ‘Divin pittore’. Un allestimento tutto nuovo ospita le tele provenienti da musei di tutto il mondo. Da Berlino, Birmingham, Liverpool, New York e Parigi, arriveranno i capolavori giovanili che permetteranno di cogliere le diverse componenti della formazione dell’artista: dal variegato contesto artistico perugino tra settimo e ottavo decennio del Quattrocento, ai contatti con la cultura figurativa di Piero della Francesca e del Verrocchio e dei pittori fiamminghi. Uno spazio è dedicato all’impresa della Cappella Sistina e alle altre opere del periodo romano, che sono documentate in mostra dal polittico Albani Torlonia. A testimonianza dell’attività fiorentina e umbra ci sono la Madonna del Sacco e la Maddalena della Galleria Palatina di Firenze, il San Sebastiano dell’Ermitage, l’Annunciazione Ranieri e i grandi capolavori della ritrattistica del Perugino, a cominciare dal Francesco delle Opere della Galleria degli Uffizi e dal Ritratto di uomo della Galleria Borghese. Tra le ricomposizioni di particolare interesse artistico sono la predella della pala Chigi, realizzata per la chiesa di Sant’Agostino di Siena, la maestosa pala d’altare dipinta per la chiesa di Sant’Agostino a Perugia, la pala Tezi sarà riunita alla predella proveniente da Berlino. Una sezione è dedicata ad approfondimenti sull’uso del cartone a spolvero e sui pigmenti, secondo le indagini connesse agli interventi di restauro, mentre un’altra propone i disegni preparatori di celebri dipinti, figure bibliche e mitologiche, di ritratti, paesaggi e grottesche, che permettono al visitatore di cogliere le straordinarie capacità grafiche del Vannucci, oltre che offrire un momento di confronto, nella stessa sede, tra disegni e dipinti. Materiali archivistici, selezionati dall’Archivio di Stato di Perugia, approfondiscono aspetti della storia della città in epoca contemporanea all’artista. Ad esempio preziose testimonianze documentarie focalizzano il ruolo di potere della famiglia Baglioni, con l’insediamento su Colle Landone, l’egemonia economica delle Arti e la prestigiosa committenza del Cambio, l’ambiente professionale e l’organizzazione corporativa dei pittori perugini, il contesto culturale e il ruolo dell’Università, il quadro religioso e devozionale cittadino. La fortuna e il mitoLa mostra presso la Basilica benedettina di San Pietro ospita una sezione dedicata alla miniatura in Umbria al tempo del Perugino. Una novità è rappresentata dal San Sebastiano del British Library di Londra, l’unica miniatura firmata dal Vannucci, realizzata per ornare il libro d’ore del senatore bolognese Bonaparte Ghisleri, decorato anteriormente al 18 agosto 1503 da ben cinque maestri. Si aggiungeranno poi codici dell’abbazia benedettina di San Pietro a Perugia, miniati tra il 1471 e il 1474 e le miniature appartenenti ai codici del convento olivetano di Monte Morcino di Perugia, oggi conservate a Monte Oliveto Maggiore presso Siena, e quelle del servizio liturgico miniato per i benedettini di Perugia tra il 1517-1518. Integrano il percorso alcuni importanti prestiti della Biblioteca Apostolica Vaticana, tra cui il foglio di Messale con la Crocifissione, splendida miniatura già attribuita a Perugino, ma oggi generalmente ricondotta a Pinturicchio. Il Perugino e il paesaggioAnche a Città della Pieve (vedi art. a pag. 13), patria del divin pittore, il palazzo rinascimentale della Corgna ospita una mostra articolata in più sezioni dove vari specialisti (storici dell’architettura, geografi, antropologi, archivisti e storici dell’arte), propongono un percorso espositivo illustrante la storia della città e della circostante campagna ai tempi del Vannucci, le origini della famiglia del pittore, i suoi rapporti con la città natale, gli studi sulla sua vita promossi tra XIX e XX secolo da eruditi locali. La mostra si apre con una ricostruzione virtuale del borgo tra XV e XVI secolo. Un gruppo di lavoro della Soprintendenza archivistica dell’Umbria cura la sezione in cui sono riuniti documenti, oggetti, testimonianze che consentono di comprendere in quale contesto storico, economico e sociale si svolse la prima educazione del Vannucci, la cui famiglia lungi dall’essere, come scrive Giorgio Vasari, di umili origini, occupava i primi posti nella scala sociale di Città della Pieve. ‘Perugino pittore devozionale’ A Corciano, nella chiesa di San Francesco viene proposto un percorso artistico per immagini pittoriche e scultoree anche di tecnica orafa: per la prima volta sono in mostra opere devozionali di qualità, di importante committenza, legate alla formazione ed alla attività di Pietro Perugino. Trentaquattro pezzi, corredati da materiale documentario, derivanti da proprietà eccelesiastiche, demaniali, collezioni private, luoghi ancora aperti al culto, pievanie dismesse, confraternite, raccolte museali locali, oltre che dalla Galleria Nazionale dell’Umbria. ‘La ceramica al tempo del Perugino’ A Deruta è dedicata la sezione sui riflessi dell’arte del Perugino e dei suoi contemporanei sulle manifatture ceramiche umbre dal XV al XX secolo, è dedicata l’esposizione ‘La ceramica umbra al tempo del Perugino (e oltre)’, allestita a Deruta. Novanta opere che ripercorrono un viaggio nell’iconografia sacra e profana rinascimentale. Orari: alla Galleria da domenica a venerdì 9-20, sabato 9 – 22. Ingresso: singolo intero 11 euro, ridotto 9 euro per scuole e gruppi. Nelle altre sedi della mostra da lunedì a venerdì 10-13/15-19, sabato e domenica 10 – 19. Ingressi: basilica di San Pietro intero 4, ridotto 3 per gruppi e scuole. Nelle altre sedi intero 6 euro, ridotto 5 per gruppi e scuole.
Perugino, il ‘divin pittore’
Le opere dell'artista pievese in mostra alla Galleria nazionale e nelle altre quattro sedi nel territorio
AUTORE:
Manuela Acito