Lunedì 12 il ministro Giuseppe Fioroni è stato accolto all’Istituto Don Bosco di Perugia dal direttore dei Salesiani, che lo ha ringraziato per la disponibilità ad ascoltare i problemi, le ansie e i sogni che emergono dal cuore di tanti giovani, famiglie, operatori della scuola e della formazione professionale. ‘Di fronte all’emergenza educativa bisogna salvare queste oasi dove i giovani possono trovare educazione, cultura della legalità e principi morali’ ha detto l’arcivescovo Giuseppe Chiaretti, sottolineando l’importanza della scuola paritaria salesiana e del Centro di formazione professionale. Il presidente del Consiglio di istituto Pierluigi Cavicchi ha sottolineato l’importanza della scuola salesiana, che accoglie i più poveri e deve essere aiutata proprio perché non profit. Don Mario Tonini, presidente nazionale del Centro nazionale opere salesiane scuola e formazione professionale, ha presentato una relazione tecnica e ha indicato i percorsi che le Regioni sono chiamate a fare, a partire dall’innalzamento dell’obbligo di istruzione. ‘Istruzione, non obbligo scolastico’ ha precisato, sottolineando che dipende quindi dalla volontà politica delle Regioni la chiusura o la continuità della formazione professionale. Cristiana Marra, rappresentante dei lavoratori, degli allievi e delle famiglie del Centro di formazione ha illustrato tutti gli incontri che si sono avuti in sede regionale e provinciale, ma finora senza esito. Sono intervenuti anche il dott. Galletti, rappresentante delle aziende, e un ragazzo della formazione professionale. Molto apprezzato l’intervento del Ministro, il quale ha parlato di ’emergenza educativa’. Una società in cui ‘non si ha più il coraggio di ammettere che esiste un bene ed esiste un male, è una società che genera questa necessità di una profonda rieducazione. A me dispiace oggi intervenire in assenza sia della Provincia che della Regione’ ha detto Fioroni ad un pubblico in cui c’erano alcuni funzionari della Regione e della Provincia, ma non gli assessori, ‘anche perché un principio fondamentale delle istituzioni è quello del rispetto delle competenze di ciascuno’. Dopo aver ricordato che la formazione professionale è competenza esclusiva della Regione, ha aggiunto che ‘la formazione professionale, e lo sanno meglio di me i Salesiani, è un mondo vasto e risponde a tanti bisogni e a una pluralità di esigenze’. L’obbligo di istruzione ha colto un rapporto con la formazione professionale per abbattere la dispersione scolastica. ‘Questo ampliamento dell’offerta formativa, la legge prevede che possa essere fatto tramite progetti e percorsi che saranno messi a regime nell’anno scolastico 2009-2010. Quindi abbiamo ancora due anni in cui la legge dice che l’obbligo di istruzione può essere effettuato anche nei percorsi triennali di formazione professionale’. Purtroppo – sottolinea il ministro – il Governo non può intervenire su chi ha la titolarità di fare ciò, ma non vuol farlo’. Il riferimento è chiaro. Ma aggiunge: ‘Abbiamo stabilito i criteri per decidere a quali percorsi triennali possono andare i fondi della Pubblica istruzione. A voi posso dire che, visto che siete chiamati a far qualcosa in più, è giusto che vi sia dato qualcosa in più’.
Percorsi da non interrompere
Il ministro dell'Istruzione al Don Bosco a discutere dei problemi della formazione professionale
AUTORE:
Pietro Diletti