Semplicemente per non rassegnarsi a una soluzione militare. Per dire che la vita delle persone è il bene di gran lunga più importante, da preservare prima di ogni altra conquista geopolitica, di ogni territorio e ragione. Per questo, con “Stop the war now” (stopthewarnow.eu) continuiamo a organizzare carovane di pace nonviolenta verso l’Ucraina; e per questo continuiamo a inviare messaggi di pace alle cittadine e ai cittadini russi. Condividere è essenziale.
Dagli aiuti umanitari allo stare semplicemente accanto, fino a chiedere alla politica di riattivare tutti i canali possibili per il dialogo e la diplomazia che non dichiarano vincitori e vinti, ma restituiscono dignità a tutti. Che non distruggono e non uccidono, né feriscono l’anima dei bambini, ma costruiscono un futuro di convivenza pacifica e di mutuo riconoscimento. In questi giorni partiamo ancora per l’Ucraina – forse solo per cercare di seminare piccoli gesti nemmeno “notiziabili” (come dicono i professionisti della comunicazione), ma sicuramente in grado di generare un altro domani.