In un periodo così lungo di crisi economica, che si trascina da anni, l’assunzione alla Regione Umbria di 94 dipendenti tra laureati e diplomati – anche se solo per tre anni – rappresenta un’opportunità troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire.
Ma proprio perché c’è una situazione dell’occupazione molto difficile, occorre far capire bene quanto avverrà, visto che da mesi si parla di personale in esubero dalle Province, dopo la riforma di questi enti.
Il dubbio è questo: perché assumere 94 dipendenti, anche se a tempo determinato, quando sono in corso le procedure per assegnare alla stessa Regione 200 dipendenti in uscita dalla Province?
La Regione dell’Umbria, anche in risposta ai rilievi del capogruppo del Movimento 5 stelle, Andrea Liberati, attraverso l’assessore alle Riforme, Antonio Bartolini, ha sottolineato che il bando per attuare il cosiddetto Pra (Piano di rafforzamento amministrativo) “è stato chiesto direttamente dalla Commissione europea per migliorare le performance della Regione in materia di finanziamenti comunitari, con il chiaro intento di agevolare lo sviluppo regionale e il tessuto economico locale”.
E quindi le 94 assunzioni verranno finanziate attraverso fondi strutturali (vincolati esclusivamente a questo scopo) e – ha osservato Bartolini – “non mettono in alcun modo in crisi il processo di riassorbimento del personale delle Province, che è disciplinato da un apposito protocollo d’intesa con i sindacati. Le assunzioni avverranno dopo l’attuazione delle legge 10 del 2015 relativa al riordino delle Province, quindi a trasferimento avvenuto del personale provinciale impegnato nelle materie delegate alla Regione. Rappresentano un’opportunità professionale per una generazione che ha capacità e talento, ma fatica ad affacciarsi al mondo del lavoro. È una risposta rapida e concreta per i giovani umbri”.
Il M5s ha parecchi dubbi in merito, espressi da Liberati: “Ce lo chiede l’Europa. Non sappiamo davvero perché, ma, se lo esige l’Europa, allora la vecchia politica obbedisce pedissequamente come sempre fa. Ecco dunque che sulle 94 persone di cui, secondo l’assessore regionale Bartolini, l’Europa imporrebbe e pagherebbe l’assunzione, qualche domanda nasce spontanea: sanno a Bruxelles che qui, nella piccola e lontana Umbria, devono ancora essere assorbite le centinaia di dipendenti delle vecchie Province, dipendenti talora privi di concreti compiti nella pletorica amministrazione pubblica italiana, e umbra in particolare? Sa la mano destra quel che fa la sinistra? Su questa operazione sembra mancare una logica rigorosa e una visione d’insieme. Prendiamo 94 persone per tre anni e – sostiene Liberati – le parcheggiamo in ufficio. Quanti, frattanto, saranno invece fatti scivolare verso la pensione, come sarebbe necessario per non intrupparsi negli uffici, facendo poco o nulla? E cosa accadrà dopo tre anni ai ‘magnifici’ 94?”. L’ultimo interrogativo resta, ovviamente, senza risposta.