Per un’armonia tra Uomo e Terra

Homo sapiens, economico, tecnologico, artistico, religioso… L’armonia come sfida?”. Questo il tema cardine del 70° Corso di studi cristiani svoltosi nei giorni scorsi presso la Pro Civitate Christiana di Assisi, in collaborazione con la Comunità di Bose e l’editrice Queriniana.

È stato proprio il priore Enzo Bianchi a tenere la relazione conclusiva, sottolineando il compito di custodia nei confronti del creato, affidato all’uomo dall’Onnipotente. In quest’accezione, “giusto” è colui che, responsabilmente, persegue un rapporto armonico con l’umanità e con tutte le creature viventi; è fedele alla Terra che custodisce e amministra per conto di Dio; persegue quotidianamente e responsabilmente realizza l’armonia, la vita piena, la pace.

“La crisi che incalza – aveva già spiegato Francesco Scoppola, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria – non è solo e tanto un risultato dei meccanismi della finanza e dell’economia, o della politica: è primariamente il sintomo della incapacità di guardare indietro ed avanti, all’intero percorso sul quale siamo tutti e ciascuno in cammino. Un’incapacità che è prima ancora quella di guardare a se stessi e agli altri. Si può infatti dire, senza timore di essere troppo lontani dal vero, che la crisi globale in atto, che non accenna a finire ma solo a manifestare nuovi e diversi segnali di sofferenza, affonda le sue radici non nell’economia, ma nella filosofia, in un difetto di razionalità e di pensiero, in una carenza di sapiente regia dell’insieme. In una mancanza di slancio, di generosità, di apertura al futuro”. Unico rimedio all’incombente decadenza sembrerebbe essere l’impegno civile in direzione della conservazione dell’immenso patrimonio paesaggistico. Tutta l’umanità è, infatti, interconnessa.

L’armonia comincia dalla formazione personale. A questo proposito la psicologa Anna Olivero Ferraris ha sottolineato i cambiamenti culturali che hanno modificato i rapporti tra le generazioni nella società e nella famiglia. Oggi – ha detto – non esiste più il “padre autoritario” tradizionale; tuttavia, anche oggi, lo sviluppo armonico del bambino non può fare a meno di figure adulte di riferimento in grado di trasmettere fiducia e solidità, e di rappresentare dei modelli di vita. “Il padre – secondo la Ferraris -, meglio della madre, il figlio adolescente a gestire l’aggressività, al fine di evitare che si trasformi in violenza”. Insomma, un buon rapporto con la Terra fiorisce a partire da una buona genitorialità.

AUTORE: Elena Lovascio