Il 22 aprile si è tenuto il terzo incontro della scuola diocesana di formazione socio-politica “Giuseppe Toniolo”. Relatrice dell’incontro, che si è svolto come sempre all’istituto Serafico di Assisi, era l’on. Paola Binetti, docente di Bioetica e storia della medicina, che si è soffermata sul tema “La riflessione bioetica, nuova frontiera della politica: questioni aperte”.
La Binetti è entrata nel vivo della questione cercando di sviscerare tutti gli aspetti relativi alla bioetica nell’attuale orizzonte politico. Dopo i primi due incontri tenuti rispettivamente dal vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino e da suor Alessandra Smerilli, si è entrati dunque nel vivo dell’approfondimento formativo della scuola organizzata dalla commissione diocesana per i Problemi sociali e il lavoro, giustizia e pace, e salvaguardia del creato.
“La nostra scuola di politica, intitolata al beato Giuseppe Toniolo – ha commentato il vescovo mons. Domenico Sorrentino – poggia sulla convinzione che una politica che non sia all’altezza della sua vocazione costringe la società, e soprattutto le generazioni future, a pagare un prezzo troppo alto. Ma non possiamo nasconderci dietro un lamento sterile. Ai cristiani, come a tutti gli uomini di buona volontà, compete reagire con uno scatto etico, preparando le condizioni di una politica rinnovata attraverso la formazione delle coscienze”.
E se Papa Francesco, nella Evangelii gaudium, ha rilanciato il ruolo della politica come “una vocazione altissima, una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune”, la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, in collaborazione con il progetto Policoro, l’Istituto Serafico e la Commissione per il lavoro, la pace, la custodia del creato, è ripartita con la seconda edizione della scuola con un ciclo di sei incontri che entrano nel merito e nel concreto della dottrina sociale della Chiesa. Ci si rivolge a quanti vogliono impegnarsi a contribuire al “risveglio delle coscienze” e a testimoniare anche nella vita pubblica i valori cristiani.
Contro il relativismo imperante che impedisce di dire la verità o di affermarla, di parlare di principi etici validi e comuni a tutti gli uomini, di difendere i fondamentali diritti umani non negoziabili, occorre un sussulto di consapevolezza e di partecipazione. I cristiani, come tutti gli uomini di buona volontà, devono reagire: non possono mostrare indifferenza per il bene comune.
Dopo un primo anno di Scuola dedicato ai principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa, questa edizione propone un percorso di approfondimento su varie tematiche con lo scopo di offrire degli strumenti di discernimento sul senso autentico della persona, della vita, della famiglia, della società, dell’ambiente e dell’economia.