Gubbio si appresta a celebrare la strage dei Quaranta Martiri, nel sessantunesimo anniversario della tragedia. Risuona ancora nell’aria quel crepitar dei mitra che nelle prime ore del 22 giugno 1944 sacrificò sull’altare della vendetta e della violenza, l’una e l’altra figlie dell’odio che ogni guerra scatena, quaranta vite umane – due donne, padri di famiglia, giovani che si affacciavano appena alla vita ‘ risposta crudele a quanto era accaduto un paio di giorni prima nel centrale Bar Nafissi di corso Garibaldi, dove venne ucciso un ufficiale medico tedesco ed un altro ferito. La vicenda, una ferita ancora aperta, insieme ai valori della Resistenza, è stata rivissuta di recente in occasione della presentazione del libro di Giancarlo Pellegrini e Luciana Brunelli Una strage archiviata: Gubbio 22 giugno 1944, frutto di una ricerca approfondita andata avanti per anni. ‘Credo che la pubblicazione rappresenti un punto di arrivo fondamentale a 60 anni dalla strage, grazie ad una indagine condotta dagli autori in profondità, a tutto campo e con grande onestà intellettuale; una svolta nella storia che ha attraversato questa comunità’. Così si è espresso Paolo Pezzino dell’Università di Pisa, uno dei massimi studiosi e storici delle ‘stragi impunite’, esprimendo un giudizio ampiamente positivo sul piano dei contenuti, del metodo e del merito. ‘Il libro registra con scrupolo le varie versioni ‘ ha aggiunto Pezzino ‘ come si conviene gli storici’, valorizza il ruolo del vescovo Ubaldi (in sala c’era anche Antonio Marionni, all’epoca giovane seminarista che fece da interprete tra il Presule ed il Generale tedesco Boelsen; per evitare la strage arrivò al punto di offrire la propria vita in cambio di quella degli ostaggi). Rileva con una certa crudezza che la ‘resistenza’ eugubina ha sofferto per la mancanza di una regia, di un Cnl e di validi collegamenti; corregge il nome del graduato che comandò il plotone di esecuzione della strage: si tratta del Ten. Von Hayden e non Von Pagan come fino ad oggi sostenuto, nome questo mai emerso dai documenti consultati. Una strage archiviata è stata presentata in una affollata sala trecentesca nel corso di una cerimonia che ha registrato anche i contributi significativi del sindaco Goracci, dell’on. Flavio Tanzilli (presidente Commissione stragi, che si è assunto l’impegno di provare a riaprire una indagine della magistratura, ritenendo che ne esistano tutti i presupposti), di Mario Tosti, dell’Istituto umbro Storia contemporanea, di Daniela Frullani. Tra il pubblico anche Paride Brunetti, eugubino, classe 1916, da anni ormai trapiantato a Saronno, mitico ‘comandante Bruno’ della Resistenza, punto di riferimento per la zona sud-est del Trentino, l’alto Veneto, il bellunese, insignito assieme a Raffaele Cadorna e Ferruccio Parri della ‘Medal bronze star’ dal gen. Clark della V Armata Usa e nel ’47 con la medaglia d’argento al valore militare dal presidente del Consiglio De Gasperi. Poche ore prima il sindaco Goracci gli aveva consegnato una targa. Nel ringraziare Sindaco e Amministrazione comunale, ha ricordato il suo attaccamento a Gubbio e l’importanza della formazione ricevuta nei cinque anni trascorsi presso il seminario diocesano.
Per non dimenticare
Il 22 giugno si celebrerà il LXI anniversario della strage dei Quaranta Martiri
AUTORE:
Giampiero Bedini