Quando in Assisi esistevano due istituti teologici (semplificando al massimo) – uno, insediato presso il Seminario regionale Pio XI, frequentato da seminaristi e frati minori, e un altro dipendente dal Sacro convento, frequentato da conventuali e cappuccini – don Vittorio Peri, al tempo docente e segretario presso l’Istituto interno al Seminario regionale, si adoperava per una istituzione alternativa, aperta tanto a religiosi quanto a laici di ambo i sessi, operante in una struttura unificata. Nel 1971 tale aspirazione si concretizzò: nacque così l’Istituto Teologico che avrebbe assunto come sede un settore del Sacro convento, destinato ad accogliere indistintamente quanti fossero in possesso di un titolo di studio adatto all’accesso all’Università. Sarebbe lungo e ripetitivo ripercorrere le tappe di un sorprendente sviluppo. In merito alle novità che si annunciano, l’attuale preside mons. Peri ha offerto alcune delucidazioni. Nel 1996 i vescovi della Toscana e dell’Umbria richiesero alla Santa Sede e alla Cei l’istituzione di una Facoltà teologica dell’Italia centrale con due sezioni distaccate: una a Firenze e l’altra in Assisi. È giusto? “Sì, del resto esistevano già altre Facoltà teologiche: per l’Italia settentrionale a Milano, per l’Italia meridionale a Napoli, per le isole a Palermo e Cagliari”. Nel 1997 l’Istituto Teologico di Firenze ha ottenuto il riconoscimento a Facoltà. Sistemata la “sezione” fiorentina, quali prospettive si configurano per la sezione di Assisi? “Dovremmo essere sulla soglia del passaggio da Istituto a Facoltà. Nel maggio scorso la Santa Sede si è dichiarata disponibile a tale “operazione” in tempi relativamente brevi. Ho ricevuto peraltro formale incarico per redigere lo Statuto delle due sezioni (fiorentina e assisiate) che compongono la stessa Facoltà dell’Italia centrale”. Quali vantaggi derivano dall’auspicato passaggio?”Attualmente l’Istituto Teologico di Assisi conferisce due gradi accademici: il Baccalaureato e successivamente la Licenza. Con l’erezione a Facoltà sarà possibile conseguire il Dottorato, titolo che permette di insegnare nelle Università e Facoltà ecclesiastiche di tutto il mondo, essendo un titolo accademico pontificio”. I citati titoli sono validi e rilevanti in ambito civile? “In base ad un accordo del 1984 tra Stato e Santa Sede, hanno acquisito pieno riconoscimento.” In pratica, a cosa servirebbe tale riconoscimento? “Permette tra l’altro l’insegnamento – nelle scuole o negli istituti parificati di primo e secondo grado – di quelle discipline per le quali sono normalmente richieste le lauree in Lettere o in Filosofia”.
Per mons. Vittorio Peri il passaggio dovrebbe essere imminente
Da Istituto teologico a Facoltà
AUTORE:
Francesco Frascarelli