Nel mese di agosto si ferma quasi tutto ma le questioni da risolvere, in particolare quelle ambientali, non vanno in ferie. E in Umbria ce ne sono molte che si trascinano da anni, senza soluzione. A partire dalla vicenda dei depuratori di Bettona e Marsciano, emersa dopo il terremoto giudiziario che ha portato agli arresti degli amministratori della società di gestione del depuratore di Bettona e di altri addetti, anche dell’Arpa, coinvolti in modo diverso. Quando si commentano queste inchieste, si ricorda che spesso l’intervento della magistratura si sostituisce all’attività di controllo e autocontrollo degli altri organi competenti. Al di là dell’obbligatorietà dell’azione penale, non si capisce come sia possibile che la ‘questione maiali’ di Bettona, storica, sia diventata d’interesse generale, con conseguenze politiche, solo dopo le manette. Gli amministratori di ogni genere, gli assessori regionali all’ambiente ‘ da quando c’è la Regione dell’Umbria ‘ non conoscevano le dimensioni del problema? I comitati insorgonoHanno buon gioco quindi gli inascoltati comitati per l’ambiente di Bettona e di Marsciano (qui non c’è stato coinvolgimento della magistratura, ma sono partiti controlli sull’attività del depuratore) che hanno presentato alla procura della Repubblica presso il tribunale di Perugia un nuovo esposto-denuncia sulla vicenda del depuratore bettonese di liquami zootecnici. L’esposto è firmato dal presidente del comitato di Bettona, Remo Granocchia, e da Giulietto Vinti, presidente del comitato per l’ambiente di Marsciano. Nel documento ‘ è stato ricordato – si chiede ai magistrati di ‘accertare eventuali responsabilità in cui si ritenga possano essere incorsi coloro che sono preposti alla tutela della protezione dell’ambiente e della salute dei cittadini’. In particolare, i comitati sottolineano che ‘né la presidente Lorenzetti né l’assessore all’ambiente Bottini sono intervenuti in modo deciso in merito a tale vicenda per riportare la situazione alla normalità e alla legalità’. Per i comitati di Bettona e Marsciano, ‘non si possono occupare di gestire il risanamento gli stessi soggetti che, a diversi livelli, hanno contribuito a creare i gravi problemi attuali’. Interessi inconciliabiliNon solo i comitati chiedono interventi drastici. Lo stesso Stefano Vinti (Prc) ha parlato di ‘devastazione dell’ambiente alla quale si è arrivati perché si è tentato di conciliare interessi tra loro inconciliabili, che hanno finito per sovrapporsi alla tutela del territorio’ e di ‘cittadini inascoltati, che da anni indicano alla politica ed alla pubblica amministrazione i propri disagi ma suggeriscono anche soluzioni da adottare’. Secondo Vinti ‘va adottato un piano regionale sullo smaltimento dei reflui zootecnici’ magari prendendo esempio dall’Emilia-Romagna. Nel frattempo, però, i maiali non vanno in vacanza e i loro reflui, con i sigilli agli impianti di depurazione, dove vanno a finire? In questo settore sembra che la programmazione ‘ termine abusato fino alla noia per esaltare la presunta lungimiranza degli amministratori umbri ‘ sia finita anch’essa nei depuratori. Questo tema non potrà essere disatteso perché le esigenze diverse ‘ ambientali ed economiche ‘ sono entrate ed entreranno sempre più in conflitto e la politica dovrà indicare una via d’uscita. Il caso VasciglianoIn quest’estate, disastrosa per l’ambiente nel territorio regionale, continuano le ripercussioni per il rogo del deposito di rottami di Vascigliano, a Stroncone, avvenuto il 2 luglio scorso. È stato indagato per disastro ambientale il responsabile dell’Arpa di Terni, ma c’è spazio anche per la polemica politica. Eros Brega (Pd) chiede un intervento dell’assessorato all’agricoltura per misure di sostegno per agricoltori ed allevatori dopo che è stata accertata la presenza di diossina nella zona, mentre Alfredo De Sio (Pdl) accusa Provincia e Regione di immobilismo sulla vicenda.
Per l’ambiente una pessima estate
Ad agosto è scoppiata più di una 'bolla' ecologica a Bettona , Marsciano, Vascigliano
AUTORE:
Emilio Querini