La pace si prepara, ossia “si costruisce giorno per giorno”. Per questo “è necessario farsi operatori di pace in tutti i momenti della vita”.
Ne è convinto il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, che ieri sera, sabato 4 settembre, ha ha portato il proprio saluto al Congresso nazionale di Pax Christi tenutosi presso la Pro Civitate Christiana di Assisi.
“Abbi cura delle relazioni, preparerai la pace”, è il tema del Congresso nazionale in occasione del quale il “Gruppo di lavoro nazionale disarmo nucleare” di Pax Christi ha presentato un ampio documento sul tema.
No alle armi nucleari: prosegue l’impegno di PC
Il testo (pubblicato on line) ricostruisce la storia dell’uso del nuclerare nelle guerre e l’impegno della società civile e della Chiesa per opporsi alle armi nucleari, e fa il punto sull’oggi e in particolare sull’Italia che non ha ancora sottoscritto il “Trattato di proibizione delle armi nucleari” (TPNW).
Il Trattato è stato ratificato da 55 Paesi (tra cui la Santa Sede – Città del Vaticano che lo ha firmato il 20 settembre 2017) che nel 22 gennaio 2022 terranno a Vienna la loro prima assemblea, occasione per portare l’attenzione di tutti sul trattato e sul disarmo.
Nel documento presentato dal gruppo di lavoro di Pax Christi Italia sono indicati anche obiettivi e impegni, tra cui fare in modo che il “TPNW, già operativo, possa estendersi a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, compresi i 9 Paesi detentori di armi nucleari e i 5 Paesi che pur non avendo proprie armi nucleari le dispiegano”.
Che l’Italia firmi il Trattato di proibizione delle armi nucleari
Inoltre, aggiungono, “continueremo con determinazione a lavorare affinché il nostro Governo sottoscriva e ratifichi il TPNW e comunque agisca per liberare il nostro territorio dalle armi nucleari statunitensi. Continueremo anche ad operare per il disarmo convenzionale totale a partire dalla lotta contro i sistemi d’arma a doppia capacità convenzionale e nucleare come gli F35, quelli non strettamente difensivi e i sistemi d’arma autonomi o semiautonomi”.
Impegno anche ecclesiale
Nel documento si sottolinea che “Pax Christi è un movimento cattolico che propone a tutti la Pace donata da Cristo. In questo senso deve meglio offrirsi come uno degli strumenti che la Chiesa, a tutti i livelli, può utilizzare affinché quella Pace si approssimi il più possibile”.
Per questo sulle tematiche del disarmo Pax Christi “deve continuare ad agire per ottenere una migliore partecipazione su questi temi delle comunità pastorali, decanali, diocesane, coinvolgendo sempre più il tessuto associativo sia ecclesiale che laico, cercando di rimuovere gli ostacoli all’accoglienza di questi obiettivi: ratifica del TPNW da parte dell’Italia e rimozione delle armi nucleari dal Paese”.
Bassetti: la Chiesa è per la Pace
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, portando il suo saluto di Presidente della Conferenza episcopale italiana, ha ricordato che la Chiesa “non ha mai smesso, in questi anni, di mostrare la sua maternità verso i poveri. E anche l’iniziativa sul Mediterraneo promossa dalla Cei va in questa direzione: trasformare il Mare nostrum in una frontiera di pace”.
Ha messo in guardia anche dalle “grinfie rapaci del potere” di cui parlava sempre don Tonino Bello, che allontanano gli uomini dalla pace. “Soprattutto se il potere è anche colluso con la malavita organizzata come accade purtroppo in alcune zone d’Italia. Abbiamo però – ha sottolineato – fulgide testimonianze, di come si può al tempo stesso battersi per la pace, per lo sviluppo di un territorio e contrastare la mafia”.
Di qui il ricordo di don Pino Puglisi, non solo “mediatore per la pace” nel quartiere Brancaccio di Palermo ma “profeta di pace per il mondo intero”. Sul suo modello, ha affermato Bassetti, “dobbiamo farci, tutti quanti, artigiani della pace. In ogni luogo, in ogni momento, ora, non domani, a partire da questo preciso istante”.
“Vale la pena battersi per la pace”
“Noi – ha adetto Bassetti – abbiamo l’assoluto, incessante bisognoso di preparare e di costruire la pace. A partire dalle relazioni interpersonali, da chi ci sta vicino, dai nostri colleghi di lavoro, dai nostri figli, dai nostri vecchi. Tuttavia, far tacere le armi e spegnere i focolai di guerra rimane la condizione inevitabile per dare inizio ad un cammino che porta al raggiungimento della pace”.
Di qui l’incoraggiamento conclusivo del card. Bassetti. “Vale la pena battersi per la pace”, come diceva don Tonino Bello, “perché la pace non è solo una virtù ma uno stile di vita cristiano per costruire un modo migliore”.
Rinnovato il Consiglio di Pax Christi
Il congresso di Pax Christi si è concluso questa mattina con la votazione per il rinnovo del Consiglio nazionale. Sono stati eletti: Gianna Badoni, Nandino Capovilla, Franco Dinelli, Giovanni Fusar Poli, Mauro Portoso, Renato Sacco, Adriana Salafia, Filippo Severino, Elisabetta Tusset, Viviana Longo, Sonia Zuccolotto.
(Aggiornamento del 6 settembre)
Sono stati oltre 140 partecipanti al Congresso, tra i quali mons. Luigi Bettazzi, già Presidente internazionale di Pax Christi. Il saluto del Presidente della Cei ha concluso una giornata densa di riflessioni e di confronto. Hanno introdotto i lavori congressuali Roberto Mancini (professore ordinario di Filosofia Teoretica università di Macerata e collaboratore di Mosaico di pace), Nicoletta Dentico (redattrice di Mosaico di pace ed esperta in salute globale), moderati da Riccardo Michelucci (giornalista di Avvenire), cui è seguita una testimonianza di Antonio Caschetto (coordinatore dei programmi italiani del Movimento Laudato Si’).
“Le narrazioni e le chiavi interpretative del tempo complesso in cui viviamo, offerte dai relatori, si traducono ora in strade percorribili, in percorsi, in azioni praticabili nei prossimi quattro anni da Pax Christi Italia” commentano i promotori.
E un pensiero è andato a padre Tilo, morto sabato, “resistente, amico salvadoregno e compagno di strada di Pax Christi Italia, testimone di un grande profeta nonviolento, mons.Oscar Arnulfo Romero”.