Già si ode il rullare dei tamburi dall’una all’altra parte della città: occorre armonizzare le tonalità che al momento opportuno verranno scandite nella piazza del Comune. Si lavora nei vari laboratori, talvolta faticosamente riadattati. Nei quartieri antichi gli attori provano il ruolo loro affidato, avvalendosi di testi scritti o semplici canovacci: fuochi e fiaccole illuminano i volti di quanti vestiranno il costume dell’armigero o del cavaliere o della dama o del mastro-artigiano… Non si spaventi dunque l’ignaro turista che, discesa la notte, ama vagare per vicoli e percorsi alternativi. E’ tempo di Calendimaggio. La festa è stata ormai decisa, nonostante i ricorrenti problemi finanziari e la precarietà delle sedi, disagi che accomunano parte de Sopra e parte de Sotto, più volte lamentati dai priori Umberto Rinaldi e Delfo Berretti. E’ anche vero che i rappresentanti dell’amministrazione comunale in seno all’Ente Calendimaggio, il vicesindaco Claudio Ricci e l’assessore alla cultura Mario Romagnoli, hanno garantito una partecipe attenzione. Va giustamente ricordato che il terremoto del settembre ’97 ha privato la parte de Sopra della sua sede e fortemente penalizzato la parte de Sotto, per non dire che i cantieri della ricostruzione pesante rendono impraticabili luoghi particolarmente adatti allo svolgimento della festa. E comunque la caparbietà dell’Ente, l’entusiasmo dei partaioli, la collaborazione di enti pubblici ed associazioni, hanno permesso di approntare per l’edizione 2002 – fissata per i giorni di giovedì 9, venerdì 10 e sabato 11 maggio – una ricca serie di manifestazioni e di premanifestazioni, come può dedursi dalla elegante locandina e dal programma. A quale parte la qualificata giuria assegnerà il palio della vittoria? Parte de Sotto tenterà il bis. Parte de Sopra cerca la rivincita. Le inevitabili schermaglie erano già iniziate in occasione di “Echo la Primavera”, rassegna suggestiva di canti, serenate, rievocazioni. Si è costituito il primo nucleo della rappresentazione araldica composta dal Maestro di Campo, priore e dama di parte de Sopra, priore e dama di parte de Sotto: figuranti che sfoggeranno abiti d’arte confezionati dopo una fase di preparazione curata da una apposita commissione di esperti (Franco Tani e Antonello Campodifiori per parte de Sopra, Giancarlo Collis e Tiziana Borsellini per parte de Sotto). Nella città imbandierata attraggono lo sguardo i pennoni di parte e gli stemmi dei sestieri, appena freschi di sartoria. La sala delle Volte ha recuperato la tradizionale funzione di taverna ufficiale, utilizzata, come accadeva un tempo, con l’allestimento di due padiglioni, divisi, indipendenti, gestiti rispettivamente dalle due parti. La versatile creatività di Ezio Ranaldi ha regalato ai cosiddetti “mammoni” l’inno della parte de Sopra, la cui sede di rappresentanza si colloca all’interno della torre di Porta Nuova, sede inaugurata con una festa popolare alla presenza dei componenti dell’Ente e di una rappresentanza istituzionale guidata dal sindaco Giorgio Bartolini. Il presidente Carlo Angeletti così come il vice-presidente Giancarlo Filippucci ed altri, accanto a comprensibili preoccupazioni, manifestano la loro soddisfazione per la moltitudine di giovani impegnati nella macchina organizzativa che costituisce una benefica forza aggregante.
Parte de Sotto cerca il bis Parte de Sopra la rivincita
Ad Assisi giovedì 9 maggio al via l'edizione 2002 del Calendimaggio
AUTORE:
Francesco Frascarelli