Dalla sua elezione a successore dell’apostolo Pietro, il 13 marzo di sette anni fa, Papa Francesco ha visitato l’Umbria ben cinque volte. Una sesta sarebbe stata imminente, per l’evento di Assisi “The Economy of Francesco” il 28 marzo, ma rinviata a causa della nota emergenza sanitaria.
Un ideale primo legame con l’Umbria è stato immediato, all’habemus Papam, quando fu reso noto il nome del nuovo Vescovo di Roma. Scegliendo Franciscus, Jorge Mario Bergoglio, il Papa venuto “quasi dalla fine del mondo” per una Chiesa povera per i poveri, si è legato indissolubilmente alla terra di Benedetto da Norcia e di Francesco d’Assisi.
Il primo viaggio di papa Francesco in Umbria: Assisi
Per circostanze differenti i territori di queste due città sono stati visitati dal Papa. Assisi lo ha accolto tre volte: la prima il 4 ottobre 2013, nel giorno della festa del Patrono d’Italia. Ricordiamo ancora il suo arrivo in elicottero nel piazzale dell’Istituto Serafico. Il Papa giunse di buon mattino, poco dopo le 7, in anticipo rispetto al programma ufficiale. L’abbraccio riservato a ognuno degli ospiti del Serafico commosse anche i più “lontani”, come anche l’incontro con i poveri nel santuario della Spogliazione, il pranzo alla mensa dell’opera Caritas di Santa Maria degli Angeli e l’appuntamento con migliaia di giovani davanti alla basilica della Porziuncola. “Il Papa – commentò l’arcivescovo di Perugia, card. Gualtiero Bassetti – ci ha mostrato san Francesco come un altro Cristo, perché si è totalmente immedesimato in lui… Era emotivamente preso, e si vedeva che veniva da un’esperienza che l’aveva profondamente colpito e commosso”.
Nel 2016, Francesco ritorna in Umbria tre volte
Dopo tre anni, nel 2016, Francesco ritorna in Umbria tre volte. Il 4 agosto è a Santa Maria degli Angeli per l’ottavo centenario del Perdono di Assisi, accolto da una folla di fedeli. Molti di loro posticiparono le vacanze estive per dargli il benvenuto. “Il Papa si è voluto inserire in questo fiume di pellegrini per indicare ancora una volta alla Chiesa e alla società che solo il cammino della misericordia e del perdono può edificare un mondo degno di Dio e degno dell’uomo” riferirono i Vescovi umbri al termine della visita.
Un mese e mezzo più tardi, il 20 settembre, il Papa è ad Assisi per l’incontro conclusivo della Giornata mondiale di preghiera “Sete di pace. Religioni e culture in dialogo”, in ricordo del primo storico incontro interreligioso voluto da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986. L’annuncio del suo ritorno ad Assisi fu così accolto dall’arcivescovo Domenico Sorrentino: “Un Papa di nome Francesco non eccede nel tornare più di una volta ad Assisi più che in ogni altra parte del mondo; qui è proprio a casa sua”.
Sempre nel 2016, a seguito del terremoto che sconvolse la vita di diversi centri abitati dell’Italia centrale, il Papa il 4 ottobre visita San Pellegrino di Norcia. “Saluto tutti voi – disse il Pontefice. – Sono stato vicino a voi, e mi sento molto vicino in questo momento di tristezza, e prego per voi e chiedo al Signore che dia la forza di andare avanti”. Il Papa fu accolto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo: “Il fatto – dichiarò – che sia venuto proprio oggi che è la festa di san Francesco, e quindi il suo onomastico, è stata una sorpresa piacevole, soprattutto per la gente che affronta la fatica”.
Significativo quanto disse un anziano abitante: “È stata una sorpresa inattesa, come il terremoto. Solo che il primo ci ha portato distruzione e sconforto, il secondo voglia di guardare al futuro con rinnovata fiducia”.
La visita a sorpresa alle clarisse di Spello
Anche il suo quinto viaggio in Umbria è stata una sorpresa: la visita alle Clarisse del monastero di Santa Maria in Valle Gloria di Spello, nella diocesi di Foligno, l’11 gennaio 2019. “Abbiamo provato una grande gioia nel vedere il Papa, forse come quella dei Magi nel vedere la grande stella” commentarono le Clarisse, che aggiunsero: “Ha dialogato sulla nostra vita di preghiera e di fraternità; due strade che il Papa ha intrecciato parlando con noi. Un incontro davvero inaspettato”.
Alle sorprese Papa Francesco ha abituato un po’ tutti, contribuendo anche con esse a “rivoluzionare” la Chiesa. Una “rivoluzione” che trova la sua ispirazione anche nella spiritualità benedettina e francescana dell’Umbria.
Come non ricordare al riguardo un passaggio dell’editoriale del nostro storico direttore don Elio Bromuri, scritto pochi giorni dopo l’elezione del Papa, dal titolo Benedetto e Francesco “provocano” l’Umbria (La Voce, 22 marzo 2013).
L’Umbria, scriveva don Elio, “non potrà e non dovrà mai scrollarsi di dosso l’immagine di una terra chiamata a essere modello di una vita buona, pacifica e onesta, benedettina e francescana… Bergoglio con il suo nome di Papa Francesco e i suoi gesti fuori dagli schemi ci provoca e ci aiuta a imitarne lo spirito”.
Riccardo Liguori