Gruppi di pellegrini percorrono le vie di Assisi, sostano nelle piazze, entrano ed escono da basiliche e chiese. Berretto giallo e fazzoletto dello stesso colore annodato al collo manifestano una destinazione verso piazza San Pietro in Roma o più probabilmente un ritorno dalla stessa. Altrettanto entusiasmo si riscontra nell’agile volumetto Un Papa di nome Francesco scritto dal vescovo Sorrentino, denso di profonde riflessioni sulla missione della Chiesa, sulla figura di san Francesco e del movimento dallo stesso fondato, sul ruolo di Assisi, sullo spirito di solidarietà universale.
Si rintraccia nel testo (Cittadella editrice) una sorgente di attesa scaturita dal cuore dell’autore: “Siamo ancora frastornati… dalla sorpresa che la Provvidenza ci ha fatto dandoci nella persona di Papa Jorge Mario Bergoglio un Papa di nome Francesco. Assisi esulta… Non avevo dubbi: scelta in Cristo dei poveri e della povertà… Non ci resta che desiderare che Papa Francesco faccia anche lui, come tanti predecessori, ma con più forte ragione, una visita a questa città del Poverello di cui ha assunto il nome. A quando?”.
Altro non si vuole aggiungere per non attenuare la curiosità riguardo alle parole enunciate. Mentre risulta opportuno ribadire che il nuovo Pontefice ha gradito l’invito a rendere visita in Assisi, trasmesso al vescovo Sorrentino quale risposta ad una sollecita richiesta. L’ondata di pellegrini che si va manifestando avrà probabilmente un seguito, preceduto peraltro anche durante le festività pasquali contraddistinte da celebrazioni e riti. Affollato il concerto “Dal pianto alla gloria” eseguito dai Cantori di Assisi. Merita una particolare segnalazione la Via crucis ammirata dal pubblico presso il cinema teatro Metastasio, allestita dalla compagnia teatrale di Carlo Tedeschi: ogni stazione contraddistinta dalla riproposizione di un brano evangelico seguito da commento, da un canto e dal ritornello finale. “Un modo efficace – dichiara mons. Vittorio Peri – per divulgare con un metodo originale la passione di Cristo”.
Notevole apprezzamento ha ricevuto la lettura drammatica della Lauda della Scavigliazione curata dalla scuola di teatro “Rossana Gaoni” sulla base di una versione elaborata e diretta il 30 marzo 1961 da Andrea Camilleri. La citata lettura presso la chiesa di S. Francescuccio, messa a disposizione dalla rispettiva confraternita, ha coinvolto come interpreti alcuni docenti ed allievi di detta scuola: Annalucia Fuso, Chiara Buzzi, Federica Ascioti, Cecilia Fronza, Titti Noccioli, Stefania Borsellini, Carlo Menichini, Carlo Dalla Costa, Enrico Maccabei, Giuseppe Brizi, Marcello Filuppucci, Simone Marcelli. Quella che si può definire una vera rappresentazione – supportata dalla Cittadella cristiana – è stata accompagnata dal canto di laudi tratte dal laudario di Cortona sullo sfondo parietale di una grande crocifissione.