“Giovane donna, attesa dell’umanità, un desiderio d’amore e pura libertà. Il Dio lontano è qui vicino a te, voce e silenzio, annuncio di verità…”. Con questo canto è iniziata la processione che si è svolta sabato scorso a Palazzolo, frazione del Comune di Fossato di Vico. Una piccola realtà che ormai, come molti borghi, conta poche decine di anime ma, quasi miracolosamente, la sera che precede la festa della Natività si anima calorosamente con fedeli provenienti non solo dalle frazioni ma anche dai Comuni limitrofi. Una calda serata d’estate, un cielo particolarmente stellato ha accompagnato i fedeli che hanno attraversato in lungo e largo l’intera frazione per circa due ore di preghiera, meditazione e canti, portando a spalla la statua della Vergine.
L’8 settembre le Chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita di Maria, madre del Signore. La fonte prima che racconta l’evento è il Protovangelo di Giacomo, secondo il quale Maria nacque a Gerusalemme nella casa di Gioacchino ed Anna. Qui nel IV secolo venne edificata la basilica di Sant’Anna, e nel giorno della sua dedicazione veniva celebrata la natività della Madre di Dio. La festa si estese poi a Costantinopoli e fu introdotta in Occidente da papa Sergio I. La genealogia di Gesù proposta dal Vangelo di Matteo culmina nell’espressione: “Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo”. Con Maria, dunque, è venuta l’ora del Davide definitivo, della instaurazione piena del regno di Dio. Con la sua nascita inoltre prende forma il grembo offerto dall’umanità a Dio perché si compia l’incarnazione del Verbo nella storia degli uomini. Maria bambina infine è anche immagine dell’umanità nuova, quella da cui il Figlio suo toglierà il “cuore di pietra” per donare un “cuore di carne” che accolga in docilità i precetti di Dio. Onorando la natività della Madre di Dio si va al vero significato e fine di questo evento che è l’incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la madre del Re dei secoli, Dio. È questo del resto il motivo per cui di Maria soltanto, oltre che di san Giovanni Battista e naturalmente di Cristo, non si festeggia unicamente la nascita al Cielo, ma anche la venuta in questo mondo.
Una preghiera particolare è stata rivolta alla Vergine affinché in ogni angolo del mondo regni la pace, in comunione con la giornata del digiuno proposta da Papa Francesco.
Pausa di riflessione
Padre Mario, durante una breve sosta nei pressi della stazione ferroviaria, ha proposto una riflessione indicando come i fedeli mossi in processione si possono, in un certo qual modo, paragonare al pellegrinaggio che Maria fece per raggiungere la cugina Elisabetta, avanzata negli anni. E proprio pensando agli anziani ha invitato a valorizzarli insieme ai malati, perché sono una grande ricchezza di cui ogni credente ha il compito morale di prendersi cura. La serata si è conclusa con il “saluto alla Vergine” nell’atrio della chiesa dedicata alla Natività, con lo sventolare di fazzoletti bianchi.