Ottomila ternani chiedono l’abolizione della tassa del Consorzio di bonifica

La parola ad un rappresentante del Comitato

Sono oltre 8.000 le firme raccolte a Terni per chiedere l’abolizione della tassa del Consorzio Tevere-Nera. Per il Comitato che si è costituito localmente per chiederne la soppressione, l’abolizione della tassa – definita ingiusta – servirebbe per razionalizzare l’Ente di Bonifica, per contenere i suoi costi di gestione e per dare una maggiore trasparenza dell’utilizzo del denaro pubblico. Uno dei rappresentanti del Comitato, Enrico Veneziani, ci spiega gli obiettivi della loro azione. “La nostra protesta si basa soprattutto sul fatto che esistono delle pronunce a livello di Corte Costituzionale, per esempio nell’anno 1996, che fanno presente che laddove non ci sia un beneficio diretto e specifico da parte di chicchessia, non è possibile imporre tasse di questo genere”. Però il Direttore del Consorzio afferma che la tassa è applicata nel rispetto della legge. “C’è anche una recente pronuncia della Corte di Cassazione, di un anno e mezzo fa, la quale afferma che i cittadini che già sono sottoposti alla tassa per la raccolta delle acque reflue, attraverso lo smaltimento delle fognature, non possono essere assoggettati, per lo stesso motivo, ad un altro tributo”. Tuttavia una decisione definitiva deve essere presa dalla Regione. “Noi abbiamo avanzato una petizione al Presidente della regione dell’Umbria, Maria Rita Lorenzetti, affinché a livello di Giunta ci sia un pronunciamento, in modo da dirimere la vicenda”. In ogni caso i cittadini ternani, anche se non ne beneficiano direttamente, sono costretti a pagare il balzello. “Questa imposizione discende da una decisione dirigenziale avvenuta nel marzo del 2000, in un periodo di interregno, ossia quando il vecchio Consiglio Regionale si era sciolto ed il nuovo non si era ancora insediato. Questa pronuncia dirigenziale, quindi, ha fatto sì che quasi tutti i cittadini ternani siano colpiti da questo balzello ed ecco il perché della nostra protesta”.

AUTORE: C. Se.