È indispensabile far chiarezza sul futuro dell’ospedale comprensoriale Gubbio – Gualdo Tadino. Quando sta per iniziare in Consiglio regionale il dibattito sulla riforma sanitaria, sul presidio di Branca è un rincorrersi di voci, autorevoli e sicuramente informate, che non lasciano tranquilli e richiedono quindi pronunciamenti in grado di disperdere incertezze, dare fiducia e serenità.
Le prime preoccupazioni sono state lanciate dalla Cisl con un doppio comunicato, prima da parte della Cisl zona di Gubbio e quindi dalla Cisl Fp aziendale Asl 1. Nell’uno e nell’altro caso, in sostanza, si esprimevano perplessità perché, ad oltre quattro anni dall’apertura, non sarebbero stati raggiunti gli obiettivi sanitari né realizzati i potenziamenti promessi.
A seguire si è levata una voce autorevole, quella del consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd). Partendo dalla considerazione che “il presidio ospedaliero, rappresenta un punto di forza strategico” nel quadro della riforma sanitaria regionale, è necessario che venga predisposto “un programma di potenziamento e sviluppo della struttura”. Nel dettaglio si reclama attenzione particolare per il “dipartimento chirurgico, cuore pulsante del presidio” con “44 posti letto che operano 24 ore, sette giorni su sette, con numeri e performance di assoluto rilievo su scala regionale”.
Nel 2011, ad esempio, sono stati eseguiti oltre 800 interventi, il 25% dei quali riferiti a situazioni assai complesse. Indispensabile pure tutelare “i posti letto della rianimazione, presupposto imprescindibile per un presidio dell’emergenza, e va dato seguito al piano delle assunzioni, garantendo la copertura della guardia attiva chirurgica h 24 senza dover ricorrere all’uso dello straordinario”. Secondo Smacchi vanno proseguiti i potenziamenti “del polo cardiovascolare, della pediatria, della maternità, della diagnostica”. Il consigliere è tornato a farsi vivo subito dopo la prima uscita con una interrogazione con la quale chiede di “fare chiarezza sul ruolo e la funzione dei Dea (Dipartimenti emergenza accettazione)”.
Giova ricordare che l’ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino è e rimane uno dei sette presidi dell’emergenza-urgenza su scala regionale anche all’interno del nuovo testo di legge, ed ha “grandi potenzialità di sviluppo anche fuori dai confini regionali” , soprattutto in vista del completamento dell’Ancona-Perugia. C’è materiale per chiedere e sollecitre senza allarmismi, ma con decisione.