Passato, presente e futuro della Chiesa diocesana sono stati profilati nella relazione introduttiva pronunciata dal vescovo Sorrentino in occasione della pre-assemblea diocesana (Domus Pacis, giovedì 11 scorso).
Terminate le riflessioni compiute nelle parrocchie e nelle comunità, concluso il lavoro espletato dalle Commissioni sinodali, approvate le proposte da parte dell’assemblea, spetta ora allo stesso Vescovo la responsabilità di un attento “discernimento” del materiale emerso.
In occasione della prossima festività di san Rufino, verrà celebrata presso la cattedrale una messa di ringraziamento. Il 2016 vedrà impegnato il Vescovo nella elaborazione del documento sinodale, ma sarà intanto dedicato anche alla diffusione delle proposizioni approvate presso la “base”.
Ecco dunque la proposta di un anno post-sinodale. Come portare a conoscenza della comunità tali proposizioni? È opportuno che venga creato un apposito gruppo che aiuti i parroci nella presentazione del materiale? Interrogativi che hanno sostanziato il discorso sull’anno post-sinodale 2016, denso di eventi: il Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, l’ottavo centenario del Perdono della Porziuncola, il trentesimo anniversario dello “spirito di Assisi”.
Nell’evidenziare il Giubileo, mons. Sorrentino si è soffermato sul concetto di misericordia che comprende – ha sottolineato – una dimensione etica: la misericordia va non solo implorata ma praticata. In merito alla “sinodalità” è stato rimarcato come la Chiesa diocesana sia contraddistinta da “diversità” che devono confluire tuttavia in “unità”. Ecco quindi l’auspicio che il rapporto tra persone di vita consacrata e vita diocesana diventi “sempre più organico”, l’auspicio di una integrazione tra pastorale santuariale e pastorale parrocchiale.
Nella seconda parte dell’assemblea, il segretario generale del Sinodo padre Francesco de Lazzari ha sollecitato i presenti rimarcando la valenza di una “mentalità” sinodale. Sono emerse le più varie tematiche: rivitalizzazione delle opere di misericordia, immigrazione, penitenza, rinnovamento di organismi pastorali, formazione dei genitori, Scuola della Parola, selezione di eventuali gruppi post-sinodali, metodi di diffusione delle proposizioni, la valorizzazione di sacerdoti e parroci anziani, la pastorale giovanile, il funzionamento delle Unità pastorali, il rinnovamento della catechesi. I protagonisti del dibattito, che si è gradualmente vivacizzato, hanno esposto idee e riflessioni con sincerità, probabilmente incoraggiati dalla sincerità del Vescovo che ha evidenziato anche alcuni “limiti” in determinati ambiti.