Per tutti gli amanti dello sport, l’estate 2016 rimarrà indimenticabile. Dal 5 al 21 agosto si è svolta a Rio de Janeiro la 31a Olimpiade, che ha raccolto nella città brasiliana ben 10.700 atleti in rappresentanza di 206 Paesi (207, se consideriamo la delegazione dei rifugiati). A difendere i colori italiani, 314 unità: 170 uomini e 144 donne. La nostra Nazionale ha disputato una buona Olimpiade, piazzandosi al nono posto nella graduatoria finale, con 28 medaglie totali: 8 d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo; e parte di questo risultato è anche merito degli umbri. Il “cuore verde d’Italia”, sebbene rappresentato da soli 4 atleti, ha contribuito con ben 3 medaglie. Su tutti spicca il successo nel tiro a volo (specialità skeet) di Diana Bacosi, che ha conquistato l’oro alla sua prima apparizione olimpica. La tiratrice, classe 1983, nata a Città della Pieve e madre di un figlio (Mattia, 7 anni), “spara” dall’età di 14 anni quando suo padre, appassionato di caccia, la accompagnò per la prima volta a un poligono. Dopo aver terminato le eliminatorie con il terzo miglior punteggio, ha disputato una finale quasi perfetta, mancando un solo piattello su 31. Una vittoria che assume un valore particolare, in quanto la Bacosi è l’unica donna italiana ad aver vinto l’oro in questa Olimpiade. Altro umbro protagonista a Rio è il pallavolista Ivan Zaytzev. Nato a Spoleto nel 1988, è soprannominato “lo Zar” per le sue origini russe: il padre Vjaceslav è stato un campione nella stessa disciplina (oro a Mosca 1980), anche lui legato all’Umbria essendo stato un giocatore della Pallavolo Spoleto (1987-1989) e Città di Castello (1990-1992). Ivan, già dall’età di 7 anni, ha seguito le orme paterne, fino a raggiungere la Nazionale nel 2008. A Rio, Zaytzev, con le sue schiacciate e soprattutto con i suoi servizi (uno addirittura a 127 km/h, eguagliando il record olimpico), ha trascinato i suoi compagni fino alla finalissima, persa contro i brasiliani padroni di casa. Ora il giocatore rimarrà in Umbria per cercare di arricchire la sua bacheca con la maglia della Sir Safety Perugia. Il terzo umbro medagliato viene da Foligno: Andrea Santarelli. Lo schermidore – spadaccino, per maggior precisione – è il primo folignate della storia a partecipare ai Giochi e, anche lui, torna da Rio con una medaglia d’argento. Insieme ai tre siciliani Enrico Garozzo, Paolo Pizzo e Marco Fichera, nella competizione a squadre si è piazzato al secondo posto, arrendendosi in finale alla Francia. Torna invece in Italia senza medaglie, ma con tanta gioia nel cuore, la perugina Laura Giombini, del beach volley. E pensare che per lei la presenza a Rio era insperata, fino a pochi giorni dall’inizio quando è stata chiamata a sostituire Viktoria Orsi-Toth, bloccata per un presunto caso di doping. La perugina, classe 1988, in coppia con Marta Menegatti ha comunque tenuto alto l’onore della nostra regione, vincendo una partita nelle tre previste nel girone eliminatorio. Quindi, alla luce di questi risultati ottenuti, è proprio il caso di dire: umbri a Rio, pochi ma buoni.
Olimpiadi al top per gli umbri
I quattro atleti della nostra regione hanno portato a casa ben tre medaglie
AUTORE:
Michele Mencaroni