“Ogni vita è sacra”

BIOETICA. L’incontro dell’Associazione medici cattolici con Papa Francesco

MaternitaIl 15 novembre Papa Francesco ha rivolto un discorso vibrante in difesa della vita umana che ha avuto ampia eco anche sui media laici. Occasione ne è stata l’udienza all’Associazione medici cattolici italiani (Amci). Il Pontefice ha avvertito che bisogna respingere la “falsa compassione” che propone l’aborto, l’eutanasia e la “produzione” dei figli. La vita – ha detto – è sempre “sacra”; e ha messo in guardia da chi vuole trattare gli esseri umani come cavie.

La Chiesa . ha ribadito Bergoglio – “si sente chiamata anche a partecipare al dibattito che ha per oggetto la vita umana, presentando la propria proposta fondata sul Vangelo”. Da molte parti, infatti, “la qualità della vita è legata prevalentemente alle possibilità economiche, al ‘benessere’, alla bellezza e al godimento della vita fisica, dimenticando altre dimensioni più profonde – relazionali, spirituali e religiose – dell’esistenza”:

“In realtà, alla luce della fede e della retta ragione, la vita umana è sempre sacra e sempre ‘di qualità’. Non esiste una vita umana ‘più sacra’ di un’altra, come non c’è una vita umana qualitativamente più significativa di un’altra solo in virtù di mezzi, diritti, opportunità economiche e sociali maggiori”.

“La vostra opera – ha aggiunto – vuole testimoniare con la parola e con l’esempio che la vita umana è sempre sacra, valida e inviolabile, e come tale va amata, difesa e curata”. Di qui l’esortazione “a proseguire con umiltà e fiducia su questa strada”, sforzandosi di “perseguire le vostre finalità statutarie che recepiscono l’insegnamento del magistero della Chiesa nel campo medico-morale”.

“Il pensiero dominante – ha proseguito – propone a volte una ‘falsa compassione’: quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica ‘produrre’ un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre. La compassione evangelica invece è quella che accompagna nel momento del bisogno, cioè quella del buon samaritano che ‘vede’, ‘ha compassione’, si avvicina e offre aiuto concreto (Lc 10,33)”.

La missione di medici, ha detto ancora, “vi mette a quotidiano contatto con tante forme di sofferenza: vi incoraggio a farvene carico come buoni samaritani. La fedeltà al ‘Vangelo della vita’ e al rispetto di essa come dono di Dio a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza”.

Quindi, a braccio, ha denunciato la deriva di chi vuole “sperimentare con la vita”: “Ma sperimentare è male. [Sperimentare] di fare figli invece di accoglierli come dono; di giocare con la vita, lì. State attenti, che questo è un peccato contro il Creatore, contro Dio creatore, che ha creato le cose così”.

Francesco ha rammentato che fin da quando era sacerdote ha sentito tante volte obiezioni sull’aborto da parte di chi lo riteneva un problema religioso. “No, non è un problema religioso” e nemmeno “un problema filosofico. È un problema scientifico, perché lì è una vita umana, e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema. ‘Ma, no, il pensiero moderno…’. Senti, nel pensiero antico e nel pensiero moderno la parola ‘uccidere’ significa lo stesso. Lo stesso vale per l’eutanasia: tutti sappiamo che con tanti anziani, in questa cultura dello scarto, si fa questa eutanasia nascosta. Ma, anche c’è l’altra, no? E questo è dire a Dio: ‘No, la fine della vita la faccio io, come io voglio’. Peccato contro Dio creatore. Pensate bene a questo!”.

Francesco ha concluso il suo intervento incoraggiando l’Associazione dei medici cattolici a proseguire sul cammino, iniziato 70 anni fa, a servizio della vita “nella sua dignità, sacralità e inviolabilità”.

Dall’Umbria

Per celebrare i suoi 70 anni a servizio della vita, l’Associazione nazionale medici cattolici ha promosso un convegno a Roma, che si è concluso con l’udienza con Papa Francesco. Tra i relatori alla tavola rotonda “Testimoni e testimonianze” vi era il dott. Fausto Santeusanio di Perugia. All’udienza con Papa Bergoglio hanno quindi partecipato una sessantina di umbri, tra medici, familiari e amici, provenienti in prevalenza dalle città di Perugia, Todi, Marsciano. In Umbria esistono attualmente due gruppi dell’Amci, quello del capoluogo regionale e quello di Assisi. (d. r.)

AUTORE: Alessandro Gisotti