Oggetto di riflessione gli enti e benefici ecclesiastici e la carità

Roccaporena / V Congregazione generale del Sinodo diocesano

Di grande interesse anche la V Congregazione generale del Sinodo diocesano, svoltasi sabato e domenica, 27 e 28 ottobre, con la presenza del patriarca di Gerusalemme dei Latini, mons. Michel Sabbah.Le linee generali sono state quelle di sempre: presentazione, dibattito e votazione di due documenti dei circoli minori, informazione sui lavori dei circoli restanti. L’unico documento approvato, e promulgato dall’arcivescovo mons. Riccardo Fontana, è stato finora quello sulla Pastorale giovanile, cui si è affiancato, ma non come atto sinodale, il documento sugli oratori. In questa V Congregazione si sarebbero dovuti votare tre documenti: ‘La Chiesa e il territorio’ (1’Circolo), ‘La testimonianza della carità’ (IV Circolo), ‘Orientamenti circa gli enti e i beni ecclesiastici (IX Circolo). Effettivamente si è proceduto a votazione per il secondo e il terzo, (a cura di Anna Benedetti e di mons. Dino Pallucchi, rispettivi moderatori) mentre si è preferito rimandare il primo alla prossima Congregazione, in quanto il testo, udito il relatore prof. Vitali dell’Università Gregoriana ha introdotto qualche novità e bisogna dar quindi tempo ai sinodali di prenderne visione. Di grande rilievo la lezione, tenuta nella mattinata di sabato, dal prof. don Giovanni Cesare Pagazzi, docente di Teologia sistematica e preside dello studio teologico dei seminari di Crema e Lodi, sul tema della Carità nella Chiesa, di cui il testo integrale verrà pubblicato sul notiziario diocesano ‘Chiesa in cammino’, nel numero di ottobre. Diamo qui alcuni ragguagli, logicamente non esaustivi, sui due documenti approvati. Di estrema importanza poi l’omelia del patriarca mons. Sabbah il quale ha parlato della situazione oggi in Israele e particolarmente a Gerusalemme.Orientamenticirca gli enti ecclesiasticiIl Documento sinodale sugli orientamenti circa gli Enti e i beni ecclesiastici si ispira al Concilio Vaticano II (cf. GS 88) ribadendo in maniera perentoria il principio evangelico della povertà e della carità, richiamando altresì lo stile di sobrietà e di fraternità che fu proprio dei discepoli del Signore. Sull’argomento il Circolo minore ha tenuti presenti sia il codice di Diritto canonico che il documento della Cei Sovvenire alle necessità della Chiesa del 14/11/1988 e l’ Istruzione in materia amministrativa del 01/04/1992 e tutta la normativa circa il sostentamento del clero. Considerando strumenti i beni materiali, il Sinodo invita tutti i battezzati a dare testimonianza di distacco, per uno stile di vita che richiami il grande esempio di Gesù maestro. Il Documento richiama anche i primi tempi della Chiesa, l’istituzione dei diaconi, il sostegno alla Chiesa-madre di Gerusalemme, la testimonianza di padri.I beni della Chiesa trovano la loro origine nella generosità dei fedeli, con lo sguardo al mondo intero e una carità senza confini, sulla base della partecipazione di tutti. ‘Sovvenire alle necessità della Chiesa: è un precetto preciso, che va riproposto francamente e senza sottintesi’. Dimenticarsene equivarrebbe a grave lacuna sul piano della carità.Per i beni ecclesiastici, se ne richiamano le finalità: culto ed edifici sacri, evangelizzazione e pastorale educativa, carità ai poveri, sostentamento del clero, solidarietà in patria e all’estero (mondo missionario). Le finalità sono vincolanti: per la nostra Chiesa che, oltre alle altre spese per la promozione delle attività pastorali, ha quelle per la ricostruzione dopo il terremoto. Si ribadisce la responsabilità dei fedeli.Seguono poi le modalità del sovvenire, con particolare riferimento al genere delle offerte, variamente finalizzate e non solo di denaro ma di lavoro, di professionalità, insomma del proprio tempo.Si passa poi all’amministrazione ordinaria e straordinaria.Di grande importanza il disposto del can. 1280 sui consigli per gli affari economici, aperti anche ai laici e obbligatori ‘per ogni persona giuridica’. E’ compito del vescovo diocesano approvarne gli statuti. Si danno indicazioni anche sui beni culturali ecclesiastici, le speciali facoltà e doveri di sorveglianza del vescovo sulle attività e la vita dei vari enti ecclesiastici, di cui si affrontano le problematiche e, riguardo ai presbiteri, si danno ancora istruzioni: quanto alle modalità del sostentamento, sappiano corrispondervi con una vita ispirata a sobrietà e solidarietà; il doveroso rapporto con i familiari non comprometta la piena libertà del ministero; in mancanza di famiglia o per altre ragioni, non dispiacciano esperienze di vita comune. E proprio pensando alla Chiesa, casa comune, nel testamento non la si dimentichi, insieme ai suoi poveri. Il IX Circolo minore oltre al Documento, ha curato anche l’istruzione allegata, relativa all’amministrazione delle parrocchie e degli altri ecclesiastici (14 fondamentali argomenti, in altrettanti ben dettagliati e diffusi paragrafi).La testimonianzadella caritàTre le parti del Documento La testimonianza della carità: primato dell’amore, organizzazione diocesana, pagine di carità Il primato dell’amore’La fede ci chiede di scoprirci solidali con ogni uomo e ogni donna sulla terra per recuperarci, attraverso la fraternità, alla dimensione di figli dell’unico Dio’. E’ l’affermazione con cui si apre il Documento. Farci dunque carico degli altri, chiunque essi siano, aprire le nostre comunità, collegarle tra loro, riscoprire la beatitudine della povertà.Una particolare attenzione viene dedicata alle unità pastorali, ritenute ‘strumento imprescindibile ai fini dell’esercizio della carità nel nostro territorio’. Per la sensibilizzazione di fanciulli e ragazzi di cominciare già nel cammino di iniziazione cristiana a lavorare con i piccoli per sensibilizzarli ai poveri. ‘Sarà cura dei presbiteri tornare a predicare la carità e la missione di tutto il popolo di Dio per l’esercizio già in ogni parrocchia della carità, nel quadro del triplice filone raccomandato dal Papa: evangelizzazione, culto e carità’. Un paragrafo speciale è dedicato al ‘lavoro’ come vocazione e, sempre, con sicura professionalità. Esaltazione del volontariato ma senza assolutizzarlo, poiché il primato è sempre dell’amore.Il Centro diocesanoper la caritàPrivilegiando la pedagogia dei fatti, la nostra Chiesa vuole inserirsi nella tradizione dei nostri santi, raccogliendo l’eredità di secoli. Pochi soffrono la fame, è vero, ma la miseria, specie in alcune famiglie, è sempre insidiosa, fino al limite della sopravvivenza. Occorre identificare le varie povertà materiali e anche culturali. La diocesi cura con il Centro pastorale diocesano della carità l’analisi della situazione sociale, promuove e armonizza i vari interventi ed espressioni ecclesiali e il volontariato. Il Centro comprende anche il settore missionario, curando la formazione di gruppi e iniziative varie. Particolarmente rilevanti i nostri legami con Porto Velho (Brasile) dove opera un nostro presbitero, e dove, dal 1991, si recano annualmente in estate nostri ragazzi con compiti costruttivi e operativi.Pagine di caritàUn video, proiettato in aula, ha documentato le pagine meravigliose di carità che la nostra Chiesa continua a scrivere nello Spirito santo. Ci limitiamo qui ad una pura elencazione: Opera di S. Rita a Roccaporena, cui corrisponde in Cascia l’impegno di carità delle monache Agostiniane; il Centro di ascolto diocesano, servizi per gli immigrati; il rilancio dell’antica Congregazione della Misericordia; Mensa della Misericordia; Casa della Misericordia per ragazzi e persone in difficoltà a Eggi, Casa di accoglienza ‘S. Sabino’ per madri nubili e nuclei familiari disastrati, Casa ‘Giubileo’ per gli anziani disabili a Terraja, Casa di Trevi per i familiari dei degenti presso il Centro di riabilitazione, vittime di incidenti traumatici. Ed ancora Ludoteca baby-parking a S. Maria in Campis, oltre a scuole materne parrocchiali con provvidenze per nullatenenti. E ancora il Ceis (tossico-dipendenti).

AUTORE: Agostino Rossi