Dunque, ha vinto Obama. Al di là delle simpatie o antipatie politiche, ci si chiede: per l’Europa e per gli europei è meglio o peggio? A prima vista verrebbe da dire che è meglio. La destra americana somiglia poco a quella liberal-democratica europea (intendo la Merkel e Cameron), è molto più conservatrice ma soprattutto è nazionalista e isolazionista; e vede come un’aberrazione il modello europeo di Stato sociale – che non è nato nei Paesi comunisti, bensì in Gran Bretagna e nei Paesi del Nord Europa, tutti monarchici. Se la crisi economica dell’Europa di oggi è la crisi dello Stato sociale (speriamo transitoria, ma ci credo poco), Romney non ci avrebbe soccorso. Non a caso aveva detto agli elettori: “Se votate Obama, farete la fine dell’Italia e della Spagna”. Da questo punto di vista Obama è culturalmente un po’ più vicino a noi. Ma non ci dobbiamo illudere. Gli americani – del resto come tutti i Paesi del modo – si fanno guidare essenzialmente dal loro interesse nazionale. L’immagine dell’America che viene a combattere in Europa per difendere la democrazia contro il totalitarismo è un mito. Nella Seconda guerra mondiale (e anche nella Prima, a parte l’ideologia utopistica del presidente Wilson) gli Stati Uniti difendevano la loro posizione nel mondo insieme a quella del loro più grande socio in affari, l’Inghilterra, che allora possedeva un ricchissimo impero planetario. Per dire quanto poco contino le ideologie, ricordiamo che, finché si trattava di spartirsi la sventurata Polonia, Hitler e Stalin furono alleati, e l’alleanza si ruppe solo quando Hitler invase l’Urss per conquistarne i pozzi petroliferi e le terre fertili. A quel punto gli americani e gli inglesi furono alleati di Stalin contro Hitler, dunque per ragioni di dominio territoriale. Caduto Hitler, gli ex Alleati dell’Est e dell’Ovest si misero l’uno contro l’altro, ma di nuovo per ragioni di dominio, non di ideologia. Non illudiamoci dunque che Obama darà una mano all’Europa solo perché imita il nostro sistema di assistenza sanitaria. Le castagne dal fuoco dobbiamo toglierle da soli.
Obama, l’America e l’Europa
AUTORE:
Pier Giorgio Lignani