Il 17 dicembre si è tenuto l’incontro promosso dall’Agenzia Umbria ricerche (Aur), moderato dal suo presidente, Claudio Carnieri. L’Aur è tra i vari soggetti che fanno pare dell’Osservatorio regionale sulle povertà, creato nel 1995 in accordo tra Giunta regionale e Conferenza episcopale umbra: un singolare e promettente segno di collaborazione tra la massima istituzione politica e la massima istituzione ecclesiastica. Le due istituzioni, evidentemente, portano con sé il coinvolgimento degli organismi che a loro fanno riferimento, in modo particolare da una parte i Comuni e le loro strutture sociali e assistenziali, e dall’altra parte le parrocchie con le Caritas e le altre iniziative. L’incontro era destinato a indirizzare i lavori per la compilazione del quinto Rapporto, individuando “Scenari e piste di ricerca”. Il precedente risale al 2006; questo potrebbe essere pubblicato dopo l’estate 2011. Interessanti interventi del sociologo Paolo Montesperelli, il massimo esperto di questioni riguardanti l’Umbria, a lungo oggetto delle sue ricerche, e degli altri presenti, a cominciare da Marcello Rinaldi, delegato Caritas regionale. Non ha potuto partecipare il presidente della Ceu mons. Paglia per ragioni meteorologiche, ma da parte della Chiesa si è sentita molto esplicita la parola di don Luigi Filippucci di Foligno. Il suo intervento – ripreso dal sindaco Boccali e dalla presidente Marini – ha toccato un punto focale con la domanda: perché non riusciamo a vincere la povertà? Un domanda ingenua, sembrerebbe, e provocatoria, ma tesa a indirizzare le energie e le risorse di ogni tipo alla risoluzione effettiva dei casi concreti. Filippucci ha sottilmente distinto la questione dei bilanci, delle descrizioni fatte a tavolino, dall’esperienza diretta della gente, delle famiglie che si incontrano nelle parrocchie; ed ha suggerito anche problemi specifici. Non si tratta di discettare della povertà in astratto, ma incontrare i poveri, riecheggiando in questo l’appello di Rinaldi di non limitare i lavoro degli esperti a indicare nuove forme di intervento senza aver verificato la validità di quanto precedentemente programmato. Su questi temi si sono sviluppati approfondimenti, con dichiarazioni di impegno molto esplicite da parte della Presidente della Giunta e del sindaco di Perugia, che ha parlato anche in veste di presidente dell’Anci, l’associazione dei Comuni. La Marini ha fatto un pubblico elogio alla Chiesa e alla Caritas, che ha una maggiore capacità ci incontrare e conoscere direttamente le persone e la capacità di intervento immediato. Boccali a sua volta ha molto esplicitamente dichiarato che è necessario un maggiore coordinamento tra gli enti e ha richiesto un tavolo permanente di lavoro sul tema della povertà, tra Regione e Anci. Si è giustamente parlato anche di nuove povertà, di immigrati e delle donne che sono sempre un passo indietro, secondo la Presidente.