All’interno del gruppo Caritas di Bastia si sono riscontrate importanti novità. In base a mutamenti interni dell’organizzazione di uno dei tre settori fondamentali per la vita parrocchiale, alcuni giovani hanno sentito l’esigenza di ricostituire un gruppo solido ed unito per un impegno di volontariato. Don Francesco Fongo, cosa ne pensa di questo entusiasmo giovanile? “Grazie alle esperienze e alla sensibilità personale di cui la carità si alimenta, la volontà di rinnovamento e l’esigenza di un fare pratico che hanno spinto spontaneamente questi ragazzi a richiedere tempi e spazi e a coinvolgere amici in una azione di solidarietà ed attenzione verso gli altri, dichiara un impegno preciso e carico di senso. I ragazzi portano vitalità, proposte nuove e nuovi modi di porsi, in una parola: fantasia pastorale. Ma non saranno soli in questo percorso. Già nell’ultimo consiglio pastorale, presentando il problema, si è richiesto l’aiuto di persone di diversa e maggiore maturità, in particolare coppie di fidanzati ed alcuni seminaristi, interessati a questo aspetto fin dai tempi della Missione giovani. E poi si ripartirà dai traguardi già raggiunti”. In che ambiti si muoveranno? “Ciò che ha comportato una minore adesione dei ragazzi alle attività Caritas è stato lo scarso interesse della comunità intera: poche le possibilità di comunicazione e di interscambio sia con i diversi settori, sia con la parrocchia tutta, come se l’attenzione verso ciò che è altro da noi sia dovere degli addetti e non di tutti. Il servizio si restringeva perciò ad un puro adempimento manuale, completamente avulso da una mentalità collettiva di donazione. Invece per sopperire a questo aspetto, proprio venerdì 24 il gruppo si è presentato ufficialmente, iniziando un dialogo con il settore della catechesi, per potere cominciare a costruire una fervida collaborazione, che si allargherà poi a tutti nella giornata di inizio cammino, il 3 di dicembre”. Che cosa vedrà questa prima collaborazione tra gruppo catechisti e gruppo Caritas? “Innanzitutto l’organizzazione del pacco dono. Dopo la raccolta delle olive per la casa famiglia di Don Oreste Benzi a Palazzo, questa sarà la seconda prova della Caritas. Ma la riuscita dell’evento sarà possibile solo coinvolgendo il maggior numero di persone nel clima di festa. Così come dovrà avvenire per l’allestimento dei presepi di Natale, affinché siano: visibili, stabili, essenziali, pieni di messaggio”. Quali saranno i progetti in modo più specifico che vedranno occupati i ragazzi? “Oltre alla volontà di formare una coscienza capace di costruire gesti, i servizi verteranno sui bisogni della realtà cittadina. Nell’ambito locale, si chiederà l’appoggio del Cvs (centro volontariato sociale), che per più motivi verrà trasferito da Petrignano proprio a Bastia, con la funzione di coordinare interventi sociali ed ecclessiali. Ma non verrà tralasciato l’aspetto più ampio del panorama mondiale: sia per i rapporti con i paesi in via di sviluppo ( a questo proposito non è a caso la presenza di don Ezechiele), sia per iniziative più diverse”.
Novità nel gruppo Caritas: la collaborazione con i catechisti
Dai giovani un nuovo entusiasmo per coinvolgere la comunità
AUTORE:
Simona Marchetti