Una festa in piena tradizione, quella del 21 marzo a Norcia, in occasione della festa diocesana di san Benedetto. A rendere onore al Patrono d’Europa e protettore della diocesi è giunto da Roma il card. Bernard Francis Law, arciprete della basilica di Santa Maria Maggiore che, accolto sulla piazza principale, ha assistito alla tradizionale e colorata rievocazione delle guaite, al fianco dell’arcivescovo Riccardo Fontana. Presente, inoltre, a rappresentare la Chiesa, una vasta parte del clero locale e non solo, tra cui: il vescovo di Porto e Santa Rufina, mons. Gino Reali, il vicario generale dell’arcidiocesi, mons. Luigi Piccioli, il parroco di Norcia, don Mario Curini, e il priore del monastero benedettino, padre Cassian Folsom. Sul balcone del palazzo comunale, in rappresentanza delle autorità civili, erano presenti: il sindaco di Norcia Nicola Alemanno, e i componenti della Giunta, altri sindaci della diocesi, il rappresentante del Governo sottosegretario Leonardo Saporito, l’assessore regionale Silvano Rometti, l’assessore provinciale Rigamonti, il presidente della Comunità montana della Valnerina, rappresentanti del Parlamento italiano e varie autorità militari. Sono stati così offerti simbolicamente, all’alto rappresentante della Chiesa, i palli dei castelli di Norcia e i ceri delle guaite cittadine, scortati da ben centotrentuno figuranti in costume medioevale che hanno reso omaggio al protettore, riunendosi attorno alla statua di Benedetto, nel centro della piazza. Non è mancata poi, anche quest’anno, la simulazione della liberazione di un carcerato in catene che si è poi diretto a ringraziare il cardinale e l’arcivescovo, prima di entrare nella basilica. Al termine della rievocazione, clero, autorità, figuranti e tutto il popolo presente si sono spostati all’interno della basilica per la Celebrazione liturgica, presieduta dal Cardinale. Durante la messa, animata nei canti (rigorosamente in latino) dal coro e dai monaci, i bambini in costume hanno offerto lumi, in segno della ‘luce’ di Benedetto, cui i fedeli sono chiamati a far riferimento, come ha anche ricordato Law. La visita del Cardinale si è conclusa in Comune, dove ha ricevuto il saluto del sindaco e dei rappresentanti di Governo, Regione e Provincia. ‘Questa celebrazione – ha detto Law in Comune – fa di Norcia un esempio per tutta l’Europa, in quanto la cultura di questa terra umbra non è di marmo o di monumenti, di cui tra l’altro è ricchissima, ma di santità’. Dov’è la gioia di Benedetto? Nella semplicitàIl card. Bernard Francis Law nella sua omelia ha invitato i fedeli a riflettere, nel giorno della partenza di san Benedetto da questo mondo, sul significato cristiano della morte. ‘Il mondo vede la morte – ha detto il cardinale – come il termine della vita, la fine della speranza, la perdita di futuro. Per i credenti cristiani, però, la morte di un fedele discepolo di Cristo rende possibile il compimento di quella nuova vita cominciata nel battesimo’. Poi il riferimento a san Benedetto: ‘Per me, personalmente, e per innumerevoli uomini e donne, nel corso di questi ultimi 1450 e più anni, san Benedetto, per mezzo della sua Regola e dei monasteri che portano il suo nome, è stato fonte di luce, di sapienza, di direzione e di pace. La gioia di san Benedetto va trovata nella semplicità del suo insegnamento. Nel suo centro, la Regola di san Benedetto lega i suoi discepoli a quella vocazione alla santità che è implicita nel battesimo. Quale grazia è commemorare il transito di san Benedetto qui a Norcia?’, si è chiesto Law. ‘Fu qui che da bambini, egli e la sua gemella Scolastica morirono al peccato e alla morte e risorsero alla vita nuova in Cristo, mediante le acque del battesimo. La grazia, come sappiamo, costruisce sulla natura. La natura umana che Benedetto ricevette dai suoi genitori fu anche influenzata dalla famiglia, dagli amici e dall’intera Norcia. Questo padre del monachesimo occidentale e celeste patrono d’Europa fu innanzitutto un figlio di Norcia. Nell’onorare la sua memoria, noi onoriamo anche quelli che aiutarono a formare la mente ed il cuore di Benedetto quando cresceva in età e sapienza, qui, a Norcia’. Il Cardinale ha concluso la sua omelia facendo riferimento alle parole dell’allora card. Ratzinger, pronunciate il primo aprile 2005 a Subiaco. ‘Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e fondare Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo’. Law ha chiuso la sua predica con le stesse parole di san Benedetto: ‘Nulla anteporre a Cristo, il quale ci potrà condurre tutti alla vita eterna’.
‘Norcia, un esempio per tutta l’Europa’
Festa di san Benedetto, presente il cardinale Law
AUTORE:
Eleonora Rizzi