Era dedicata ad Enrico Lucherini la 28a Rassegna del cinema italiano (2-7 novembre), sempre più ricca di proposte, attenta inoltre al mondo dei giovani autori. Ha lavorato senza tregua lo staff organizzativo nell’ufficio di corso Mazzini. Intanto pare giusto annunciare che una via di Assisi sarà dedicata al concittadino Domenico Meccoli, illustre critico cinematografico. E ora la parola al direttore artistico Franco Mariotti. Per la terza volta, la rassegna è stata dedicata a un personaggio non tipicamente regista: Enrico Lucherini.
Il cinema: quante figure d’autore? “Nel mondo del cinema esiste un numero infinito di autori. L’attore talvolta è coautore del film che interpreta, partecipa spesso alla sceneggiatura e alla creazione del personaggio. E non solo l’attore: è autore il truccatore, il direttore della fotografia, lo scenografo, lo sceneggiatore, ovviamente il regista ma anche il costumista”.
Quali definizioni meriterebbe la poliedrica attività di Lucherini? “Sicuramente quella di press agent, esperto di ufficio stampa e uomo della comunicazione: tre professioni amalgamate in un unico ‘corpo’. Il press agent promuove situazioni per far sì che il suo ‘protetto’ possa finire sulle pagine dei quotidiani o delle riviste più diffuse ed anche gossippare. L’ufficio stampa, successivamente, si occupa di rendere pubbliche tali situazioni, e l’uomo della comunicazione deve poi perseguire il risultato finale”.La riproposta di famosi film presso il cinema Metastasio si accompagna alle proiezioni inerenti “il nuovo cinema italiano: la rivincita dei generi”, proiezioni offerte nel Piccolo teatro degli Instabili.
Con quale criterio? “Si tratta di due appuntamenti distinti. Il cinema classico viene proiettato al Metastasio. ‘La rivincita dei generi’ è una sezione parallela dedicata soprattutto ai giovani registi, alle opere prime e seconde e a quei film che per i problemi più vari non riescono ad avere una regolare distribuzione, pur avendo vinto prestigiosi premi. La rinnovata vitalità del nostro cinema evidenzia il ritorno sulla scena dei generi: dal cinema per teenager a quello impegnato, dalla commedia all’horror, dal thriller al melò… Le due sezioni permettono di godere il grande cinema del passato e di conoscere anche l’impegno delle nuove generazioni dedite a questa forma d’arte”.
Per quale motivo quest’anno si è anche reso omaggio ad Anna Magnani con la stupenda mostra fotografica allestita presso la sala delle Logge? “Per ammirazione e gratitudine verso una straordinaria attrice. Ho avuto la fortuna di conoscerla negli anni Sessanta e di essere stato suo ospite nella villa al Circeo. Una donna affascinante e intelligente. Ricordo le animate chiacchierate con Marisa Merlini e Antonello Trombadori”.
Si nota in lei durante ogni rassegna qualche momento di sconforto… “Non posso negare l’evidenza. Mi sono sentito, a volte, solo su questa zattera da condurre in porto. Però, come Ulisse riuscì a tornare vincitore nella sua Itaca, così io spero di poter tornare ancora vincitore ad Assisi. Con l’aiuto, sempre, di san Francesco e santa Chiara”.