Davvero, non se può più. Parlo delle lacrime in televisione: non se ne può più. Ve lo dico col cuore in mano e le pantofole ai piedi: non se ne può più. L’auditel è la rovina della Tv. L’infernale aggeggio che misura con strepitosa precisione quanti milioni di spettatori in un certo momento vedono una certa trasmissione è in realtà un tiranno implacabile. Comanda lui, e lui solo. Umiliando senza ritegno le enorme potenzialità del mezzo televisivo. Costringendo gente intelligente ad apparire solo provocatrice. Pensate a Vittorio Sgarbi: quando fa quello che sa fare come pochi, il critico d’arte, e ti avvia a capire il perché interno del fascino che su di te esercita l’opera d’arte, il processo interiore che ha fatto da levatrice alla sua nascita, Sgarbi ti conquista e ti trascina. Ma non può permettersi di farlo, perché la sua audience colerebbe a picco. Lui ormai, come quell’altra buona lana di Busi, in Tv è il provocatore per eccellenza, uno condannato a dire a qualsiasi costo sempre e soltanto cose non ovvie; strampalate magari, e risibili, ma gridate e non ovvie. Maledetto auditel. Ma il peggio del peggio sono le lacrime in Tv. Ha cominciato ‘ credo ‘ la Carrà, con i suoi gridolini da bambina dell’asilo con una spina di pesce in gola. E oggi il baritono Maria De Filippi (‘E se non piangi, di che pianger suoli?’) assurge a eroe eponimo di questo duro scontro fra venerandi sacchi lacrimali l’un contro l’altro armato. No, non si piange in Tv. Nessuno è autorizzato a sfoderare il coraggio che occorre per piangere di fronte a milioni di spettatori che, mentre tu consumi l’ultima cipolla per spremere l’ultima lacrima, sgranocchiano noccioline, o si tagliano le unghie, o stanno emettendo tranquilli peti serotini.. Nessuno. Multa di 50 milioni a chi piange in Tv. O, a scelta, quaranta frustate in punta di natica, acciocché il pianto sia, se non proprio sincero, almeno motivato. In Tv non si piange, così come in TV non si fa pipì. Per farci ridere non occorrono le lacrime; a farci ridere (ma solo a livello di spettacolo) ci pensa il nostro amatoriale Primo Ministro, con le corna a tradimento nelle foto della classe e gli scatti da centometrista sul molo di Trieste.