A 31 anni morto sul lavoro all’Acciaieria di Terni per le esalazioni di vapori acidi. L’incidente che ha avuto come vittima Diego Bianchina, dipendente della Thyssen-Krupp, allunga la drammatica lista delle morti bianche in Umbria, in fabbrica, sul luogo di lavoro. Un incidente per alcuni aspetti inspiegabile, avvenuto all’aperto, nella zona “emulsione acidi” antistante l’area del reparto Pix 2, quello trasferito nei mesi scorsi dall’acciaieria di Torino a Terni. Oltre all’operaio morto, anche altri due colleghi, che lo hanno immediatamente soccorso, hanno accusato un lieve malore dopo aver inalato le sostanze chimiche disperse nell’aria. La magistratura ha già aperto un’inchiesta, posto sotto sequestro i contenitori usati – che s’ipotizza possano aver provocato una reazione chimica inattesa, con conseguente produzione di vapori nocivi – e disposto l’autopsia per appurare le cause della morte e per accertare la dinamica dei fatti, avvenuti in una zona tranquilla dove vengono gestite e distribuite sostanze chimiche per la lavorazione dell’acciaio ai diversi reparti. L’incidente che si è verificato all’interno delle acciaierie Thys-sen-Krupp ha provocato un grande dolore e cordoglio nei lavoratori e compagni di Diego, che hanno indetto una giornata di sciopero, tra le istituzioni e la gente comune. Ha riacceso un dibattito, peraltro mai sopito, sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, sulla sicurezza in fabbrica. “Non possiamo rassegnarci nel vedere le fabbriche trasformarsi in luoghi di morte – è stato l’accorato appello del vescovo Vincenzo Paglia -. Dobbiamo riscoprire la stessa attenzione che abbiamo per l’altare, per l’eucarestia, anche per i luoghi di lavoro e le persone che in essi vivono ed operano. Questa tragedia, che colpisce ancora una volta la nostra terra, è un monito per tutti non solo ad essere vigilanti perché questa catena infernale sia interrotta, ma anche perché cresca una cultura della sicurezza sul lavoro e la responsabilità davvero forte per la promozione della dignità di ogni persona umana”. Anche le istituzioni civili, i sindacati hanno esortato a non abbassare la guardia nei confronti dell’impegno per la sicurezza che, dopo questo ennesimo incidente, richiede ulteriori sforzi e investimenti in ogni ambito. “Il tragico infortunio sul lavoro – ha commentato il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo – deve spingere tutti ad operare incessantemente sul terreno dell’impegno per la sicurezza nei luoghi di lavoro e a proseguire con sempre maggiore determinazione su questa strada”. “Le morti bianche e gli incidenti sul lavoro – ha detto il presidente del Consiglio regionale Fabrizio Bracco – hanno in Umbria un peso e una rilevanza troppo grande e, malgrado i dati degli ultimi tre anni li registrino in diminuzione, l’evento all’Acciaieria di Terni ci dice una volta di più che non ci è consentito abbassare la guardia. Questo imperativo riguarda le istituzioni e tutti i soggetti pubblici, privati e sociali che compongono il mondo del lavoro, per eliminare – ha concluso – il lavoro come causa di morte e per restituire sicurezza, dignità e valore di sviluppo a un ambito essenziale della vita umana”.
Non rassegniamoci! Vigiliamo!
Il nuovo incidente mortale alle Acciaierie Terni riapre il dibattito sulla sicurezza sul lavoro
AUTORE:
Elisabetta Lomoro