E’ umanisssimo, di fronte a giganti dello spirito come Papa Giovanni, cedere alla tentazione di dire di loro tutto il bene possibile, e anche di più. Di tutto, di più, se lo dice la TV… Il che spiega perché lo sceneggiato che la TV ha trasmesso su di lui abbia definito Papa Giovanni “un uomo dotto”. Ma va’ là! Papa Giovanni non era quello che comunemente si dice “un uomo dotto”. L’astrazione, presupposto di ogni dottrina, non era il suo forte. Nei suoi studi aveva raccolto molti documenti di storia della Chiesa, ma la sua era stata quella che allora (prima di Martin Luther King!) si chiamava “la fatica del povero negro”. Alla maniera di certi studiosi di provincia, che estraggono dagli archivi locali montagne di documenti, li riferiscono, ma non riescono a sintetizzarli in una visione d’insieme, non ci provano nemmeno. Papa Giovanni non era quello che comunemente si dice “un uomo dotto”. Era un santo. Fra parentesi: ma la qualifica di “uomo dotto”, nel significato che a questa parola attribuisce l’uso corrente, è davvero tanto appetibile da parte di chi può contare su quell’altra qualifica, quella di “santo”? Aveva girato il mondo senza imparare benbene nemmeno lo straccio di una lingua. Fra noi seminaristi girava la storiella che lui, in un discorso tenuto quando era Nunzio Apostolico in Francia, volendo dire “I miei genitori non avevano figli, fecero un voto e nacqui io”, avesse detto “Fecero un vitello, e nacqui io”. Nell’ultima meditazione che ci tenne, prima di entrare in conclave, nella cappellina della Madonna della Fiducia, voleva parlarci della scissione dell’atomo, ma non riuscì a pronunciare correttamente la parola, e parlò più volte di “scissione dell’attimo”. Da papa s’incaponì a voler far proclamare san Lorenzo da Brindisi Dottore della Chiesa, e mons. Piolanti, il nostro sanguigno docente di Dogmatica, gridò nell’aula dei Corsi Riuniti del Laterano: “Se lui è dottore, io per lo meno sono veterinario!” Non era un dotto. Era uno che viveva in presa diretta con la Santa Volontà di Dio e per ciò stesso era perdutamente innamorato degli uomini. PS. Anche degli uomini di sinistra, ad onta dei R.R. di allora. Al punto che di sua iniziativa, quando era Patriarca a Venezia, aveva fatto affiggere un manifesto di benvenuto ai giovani del Partito socialista italiano che a Venezia tenevano il loro congresso.