“Ciprian, Gabriela, Florinel, Mirela, Viktor, Iudit e Aurica sono pronti alla stazione di Terni con sette borse di plastica che racchiudono tutto il loro mondo. Due sono incinte, una è malata. Tutti, come Maria e Giuseppe, nella nostra città non hanno trovato posto. E ora, con una tristezza infinita negli occhi, ma con grande dignità, aspettano il pulmino che la San Vincenzo ha pagato per riportarli indietro, ai luoghi da dove sono partiti i loro sogni”. È la storia vissuta e raccontata da Antonella Catanzani, presidente della San Vincenzo de Paoli, alla vigilia di Natale. La storia di sette senzatetto che, dopo molta insistenza, hanno accattato di tornare nella loro terra, la Romania.
“Il freddo che aumenta gela le idee, c’è un clima diverso, tutti sono più silenziosi e mesti – continua nel racconto Antonella – anche quelli notoriamente ‘spavaldi’ perché quelle sette borse di plastica in fila sono come sette macigni che ti interrogano e ti gettano nel mare dei sensi di colpa. Il pulmino prenotato si è rotto e ne è partito un altro da Napoli, tarderà. Alle ore 1.30 della notte spunta un pulmino scassato che cammina a singhiozzo, i vetri sono oscurati e sigillati per non far vedere le miserie all’interno. Apro la portiera e vedo tra una coperta sporca e bucata un uomo accanto ad una donna che stringe un bambino appena nato. La similitudine con la capanna di Betlemme è immediata”.
Per altri rimasti a passare la notte sulle panchine della stazione o sotto i ponti della città, la storia si ripete sempre uguale. Nel periodo invernale e fino al 18 febbraio la Caritas, la San Vincenzo, la Croce rossa, l’Arci e i servizi sociali del Comune si sono attivati per l’emergenza freddo. Sette persone senza fissa dimora sono accolte in una casa del Comune dalle 20 alle 8 di mattina, seguiti da un operatore che rimane con loro durante la notte. La Croce rossa presta assistenza materiale e sanitaria ad altre sei persone che sono ancora in strada, così come i volontari della San Vincenzo che portano cibo caldo e coperte ai senzatetto quasi ogni sera.
La Caritas ha accolto 4 persone in più a Casa Parrabbi ed eventualmente, come lo scorso anno, trova qualche sistemazione provvisoria nei locali di sua pertinenza. Ed è bello poter raccontare di quante persone generose e disponibili s’impegnino per dare calore a queste persone spesso sole e abbandonate a se stesse.
È bello ancora di più che alcuni studenti dell’istituto Cesi Casagrande di Terni, attraverso un progetto promosso dalla prof.ssa Vismara, affianchino i volontari nel servizio alla mensa San Valentino, quelli della San Vincenzo nel giro serale tra i senzatetto, e quelli dell’Unitalsi per l’accompganamento dei malati e disabili. Un bel gesto d’amore, bel segno di civiltà.