“Nocera” viene dall’osco umbro noucr e significa “nuova costruzione”. Questo antico nome risale al VII secolo a.C. quando tra le colline e i monti della zona si stabilì la tribù dei Favonienses. Sotto i Romani Nocera Umbra si trovò ad essere ben collegata con l’esterno grazie alla via Flaminia, la quale consentì ricchi commerci e lo sviluppo della città, ma anche un facile ingresso per le popolazioni barbariche. Dopo la distruzione ad opera dei Visigoti nel 410 d.C. i Nocerini ricostruirono la città dove ancora oggi sorge la sua parte antica.
Domenica 11 febbraio Umbria Radio trasmetterà in diretta la messa celebrata alle ore 11.15 nella chiesa di Santa Maria Assunta, cattedrale di Nocera Umbra. La celebrazione sarà in onore di san Rinaldo, patrono della città, festeggiato il 9 febbraio.
Il cristianesimo si affermò presto sul territorio, tanto che nel V secolo Nocera fu riconosciuta diocesi. La sede vescovile è poi rimasta fino al 1986, anno in cui è nata l’odierna diocesi che racchiude anche Assisi e Gualdo Tadino. Oggi il territorio di Nocera Umbra costituisce un vicariato che conta 14 parrocchie.
“Nocera ha un passato interessante alle spalle, fatto di distruzione e ricostruzione. Questo passato va impiegato oggi per progettare al meglio il futuro” afferma don Ferdinando Cetorelli, sacerdote della cattedrale di Santa Maria Assunta, nonchè parrocchia del centro storico. Gli abitanti della “città vecchia” sono circa 2000, mentre tutto il Comune ne conta quasi 6000.
“La parrocchia ha una vita pastorale molto attiva: abbiamo la Caritas, il gruppo liturgico, la catechesi per i ragazzi e quella per gli adulti” continua don Ferdinando.
Oltre al cammino dei Dieci comandamenti, per gli adulti esiste da qualche tempo la Comunità Maria famiglie del Vangelo: “Si tratta di una famiglia spirituale che si incontra ogni quindici giorni e che riflette sulla Parola e prega insieme. Non è un movimento e non è aperto solo alle famiglie, ma a tutti. Quest’iniziativa nasce per la volontà del nostro vescovo Domenico Sorrentino di dare nuovo impulso alle parrocchie”.
Il catechismo per i più piccoli negli ultimi anni è coadiuvato dalla speciale presenza di una comunità di frati brasiliani Messaggeri dello Spirito Santo, i quali risiedono nel Palazzo vescovile, studiano al seminario locale e danno una mano nelle attività liturgiche e pastorali. “Il loro aiuto è molto significativo per la nostra parrocchia. È il segno della sollecitudine del nostro Vescovo per stimolare una maggiore apertura della comunità”.
Anche se forte della ricostruzione, Nocera ha infatti subìto una sorta di “paralisi” dopo il terremoto che la colpì duramente nel 1997. “Il sisma ha portato conseguenze disgreganti – racconta il parroco – poichè la gente si è molto chiusa nel proprio orto, pensando a rimettere in piedi la casa o l’ attività lavorativa. Il rischio è quello dell’isolamento culturale e di una mentalità chiusa ‘da paese’. In questo senso la Chiesa sta lavorando per fare da collante sociale”.