Nocera Umbra. Precari del Comune “salvi” solo fino a marzo

NOCERA UMBRA. Proroga ristretta del contratto per 27 dipendenti comunali

precari-noceraIl 31 dicembre è scaduto il contratto dei precari in forza al Comune di Nocera Umbra. Il rinnovo promesso dalla Regione Umbria è arrivato all’ultimo minuto come una doccia fredda. Rinnovo sì, ma solo fino al 31 marzo 2014. Una situazione che pone in agitazione i 27 lavoratori precari che da oltre un decennio aspirano alla stabilizzazione come avvenuto per gli altri colleghi di altri enti che nel corso degli anni sono stati assunti presso la Regione, la Provincia, o Comuni o altri enti pubblici. Gabriele De Dominicis è il referente del gruppo; lo abbiamo intervistato.

Com’è la situazione?

“Siamo rimasti in 27 e abbiamo il contratto rinnovato fino al 31 marzo. Dopo quella data

non so proprio dire cosa succederà. Sicuramente stiamo lavorando per cercare di andare avanti. Sono francamente preoccupato, non ci sono rassicurazioni che ci facciano sperare per andare oltre marzo”.

E come si è arrivati a questo punto?

“Negli anni precedenti si parlava di stabilizzazione, che poi non è mai stata messa in atto. Le normative sono molto restrittive e anche una eventuale mobilità è problematica. Nonostante tante promesse che si sono succedute sulla nostra sorte, nulla è stato fatto. È ovvio che il Comune di Nocera non può assorbire tutti”.

Quali potrebbero essere le conseguenze per la macchina comunale se dopo marzo il vostro contratto non sarà prorogato?

“Ad oggi, le conseguenze ci sarebbero. Le pratiche della ricostruzione sono esclusivamente gestite dal personale precario. E per ricostruzione mi riferisco a quello che è rimasto da fare, cioè pratiche private, lavori pubblici, infrastrutture, Pir e pavimentazioni”.

Non era possibile andarsene prima dal Comune?

“I concorsi nell’ultimo periodo sono stati pochi. Le normative poi hanno creato dei veri e propri blocchi del personale. Voglio sottolineare anche un fatto: nell’ultima legge di stabilità sono arrivati provvedimenti per la stabilizzazione dei precari in Sicilia, che è una regione a statuto speciale, ma anche per quelli della Calabria e dell’Abruzzo, dove il provvedimento era legato all’emergenza. Per i precari del terremoto umbri, rimasti nel nostro Comune e in quello di Valtopina, nulla è stato fatto. Di certo, se dovessimo perdere il lavoro, ci saranno delle conseguenze anche sul piano economico: 27 persone senza lavoro e stipendio”.

AUTORE: M. B.