Papa Francesco ha cominciato l’udienza generale di mercoledì, dedicata alla famiglia già nella prospettiva del Giubileo della Misericordia, parlando di porte chiuse a chiave, anzi blindate. “Non dobbiamo arrenderci – ha esortato – all’idea di dover applicare questo sistema (che anche è di sicurezza) a tutta la nostra vita, alla vita della famiglia, della città, della società. E tanto meno alla vita della Chiesa. Sarebbe terribile! Una Chiesa inospitale, così come una famiglia rinchiusa in se stessa, mortifica il Vangelo e inaridisce il mondo. Niente porte blindate nella Chiesa, niente! Tutto aperto!”. Perciò, come prossimamente le porte sante: “Che sia anche la porta del nostro cuore, per ricevere tutti, sia il perdono di Dio o dare il nostro perdono, accogliendo tutti quelli che bussano alla nostra porta!… Se la porta della misericordia di Dio è sempre aperta, anche le porte delle nostre chiese, dell’amore delle nostre comunità, delle nostre parrocchie, delle nostre istituzioni, delle nostre diocesi, devono essere aperte, perché così tutti possiamo uscire a portare questa misericordia di Dio”. Apriamo volentieri a chi bussa, dunque. Solo che… “quanta gente ha perso la fiducia, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, alle porte delle nostre chiese. Sono lì, non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia. Per favore, che questo non accada mai!”.
Certo, la gestione della porta richiede “attento discernimento” ma deve “ispirare grande fiducia”. Ha quindi elogiato portinai e uscieri: “C’è da imparare da questi uomini e donne che sono custodi dei luoghi di incontro e di accoglienza della città dell’uomo. A tutti voi custodi di tante porte, siano porte di abitazioni, siano porte delle chiese, grazie tante! Ma sempre con un sorriso, sempre mostrando l’accoglienza di quella casa, di quella chiesa, così la gente si sente felice e accolta in quel posto”. Fuor di metafora, “noi dobbiamo passare per la porta e ascoltare la voce di Gesù: se sentiamo il suo tono di voce, siamo sicuri, siamo salvi… Le pecore non le sceglie il guardiano, non le sceglie il segretario parrocchiale o la segretaria della parrocchia; le pecore sono tutte invitate, scelte dal buon Pastore… La Chiesa è la portinaia della casa del Signore, non è la padrona della casa del Signore”. Citando la Santa Famiglia, che ha ben compreso il significato di “una porta aperta o chiusa”, soprattutto “per chi aspetta un figlio, per chi non ha riparo, per chi deve scampare al pericolo”, la sollecitazione del Papa alle famiglie cristiane è a fare “della loro soglia di casa un piccolo-grande segno della porta della misericordia e dell’accoglienza di Dio”, in modo che la Chiesa sia riconosciuta “in ogni angolo della Terra” come la custode di un Dio accogliente “che non ti chiude la porta in faccia”.