‘I baptize you in the name of the Father, Son and Holy Spirit’. No, non siamo negli Stati Uniti. Siamo nella basilica di San Benedetto, a Gualdo Tadino, e al fonte battesimale vengono portati tre bellissimi bambini nigeriani, Melissa, Benin ed Angelo, dopo una lunga celebrazione eucaristica, durante la quale sono risuonate fra le navate formule liturgiche ben note, ma in una forma insolita come Glory to the Lord o Our Father who art in Heaven. Domenica scorsa, 3 maggio, alle ore 16, il vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino, e padre Bryan Terri, francescano dell’Ordine dell’Atonement, hanno celebrato la messa in inglese per una folta rappresentanza di nigeriani cattolici, in parte residenti a Gualdo Tadino e, in numero maggiore, a Fossato di Vico. Un tipo di celebrazione che per la prima volta ha visto dietro l’altare anche mons. Sorrentino, che si è dimostrato perfettamente padrone della lingua inglese. Una messa decisamente originale ‘ durante la quale si sono svolti, sempre in lingua inglese, i tre riti di battesimo ‘ allietata dai canti tradizionali della comunità nigeriana, eseguiti con l’accompagnamento di tamburi e con ritmi insoliti per le volte austere della cattedrale, il cui oro zecchino ben s’intonava, però, con i bellissimi abiti tradizionali nigeriani. ‘È il tentativo della diocesi di essere vicini a tutti gli immigrati, offrendo spazi di incontro tra appartenenti alle stesse etnie o nazioni’ ci spiega don Michele Zullato, che ha partecipato all’organizzazione della cerimonia e della successiva grande festa, piena di colori ed entusiasmo, con cui, presso l’oratorio salesiano, la comunità nigeriana ha accolto i tre battezzati. L’oratorio è, del resto, il luogo in cui una volta al mese lo stesso padre Bryan Terri tiene la catechesi per la comunità nigeriana, con le confessioni e la messa in inglese. E mons. Sorrentino, che desidererebbe tanto poter ospitare proprio a Gualdo Tadino il cardinale nigeriano Francis Arinze, prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, sogna di poter fare della comunità nigeriana un gruppo ecclesiale ben integrato all’interno della comunità pastorale gualdese e fossatana, dove le famiglie nigeriane, con tanti vivaci bimbi, partecipano già alle celebrazioni eucaristiche e sono ben accette. Tra l’altro, non pochi italiani, di questi tempi di crisi economica e di crescente disoccupazione, sono loro vicini con fraterno aiuto.
Nel nome del ‘Father’
Gualdo Tadino. Solenne concelebrazione eucaristica per la comunità nigeriana
AUTORE:
Pierluigi Gioia