Per la prossima Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato papa Benedetto XVI, nel suo messaggio, (“I migranti e i rifugiati minorenni”) si rivolge ai migranti e ai rifugiati minorenni, ai bambini cioè “lasciati in abbandono”, a quelli “a rischio di sfruttamento” e che “privi dell’appoggio della famiglia” vivono “innumerevoli e talora gravi disagi e diffi coltà”. La celebrazione di questa Giornata – scrive il Papa – “mi offre nuovamente l’occasione di manifestare la costante sollecitudine che la Chiesa nutre verso coloro che vivono, in vari modi, l’esperienza dell’emigrazione”. Ricorda, poi, quanto scritto nella sua ultima enciclica “Caritas in Veritate”: il migrante “è una persona umana con diritti fondamentali inalienabili da rispettare sempre e da tutti”. Alle parrocchie e alle molte associazioni cattoliche Benedetto XVI chiede di compiere “grandi sforzi per venire incontro alle necessità di questi nostri fratelli e sorelle”. “L’accoglienza e la solidarietà verso lo straniero, specialmente se si tratta di bambini – sottolinea il Papa – diviene annuncio del Vangelo della solidarietà”. Benedetto XVI invoca infine l’aiuto dei “responsabili delle Nazioni, degli Organismi e delle istituzioni internazionali perché promuovano opportune iniziative a loro sostegno”. IMMIGRATIStranieri in Italia: oltre 4 milioni e il 20% sono minoriAlla fi ne del 2008 i cittadini stranieri residenti in Italia sono diventati 3.891.295 ma, come spiega il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, si arriva a circa 4.330.000 includendo anche le presenze regolari non ancora registrate in anagrafe e viene superata la soglia dei 4 milioni e mezzo se si tiene conto anche delle 300 mila persone per le quali è stata richiesta la regolarizzazione nel settore familiare. La loro incidenza sulla popolazione è del 7% (quindi, al di sopra della media europea) e, per la prima volta, gli immigrati superano il numero dei cittadini italiani emigrati all’estero (circa 4 milioni). Più di un quinto della popolazione straniera è costituita da minori (862.453). I nuovi nati da entrambi i genitori stranieri (72.472) hanno inciso nel 2008 per il 12,6% sulle nascite totali registrate in Italia, ma il loro apporto è pari a un sesto se si considerano anche i figli di un solo genitore straniero. Ad essi si sono aggiunti altri 40.000 minori venuti a seguito di ricongiungimento familiare. Gli alunni figli di genitori stranieri, nell’anno scolastico 2008/2009, erano 628.937 il 7% del totale. L’incidenza più elevata si registra nelle scuole elementari (8,3%) e, a livello regionale, in Emilia Romagna e in Umbria, dove viene superato il 12%EMIGRATI/1Italiani all’estero: non solo anzianiUno dei gravi limiti, attualmente riscontrabili in chi si voglia occupare di emigrazione italiana, è la carenza di informazioni che riguardano i cittadini italiani nati e residenti all’estero. I dati Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) smentiscono che si debba parlare dell’emigrazione italiana come di una realtà che abbia a che fare unicamente con gli anziani. Accanto ad essi, infatti, vi sono circa 650.000 cittadini italiani tra gli 0 e i 17 anni, dei quali ben 450mila sono nati all’estero da genitori emigrati. Si tratta delle seconde e, talvolta, delle terze generazioni iscritti all’Anagrafe per “nascita” da genitore residente all’estero. I 433.691 minori nati nel periodo 1990- 2007 rappresentano il 71,5% del totale degli under 18 scritti all’AIRE e un terzo del totale di tutti coloro iscritti per nascita (1.280.065). EMIGRATI/2Italiani all’estero: non solo anzianiIl IV “Rapporto Italiani nel Mondo” promosso dalla Fondazione Migrantes stima in 3.915.767 i cittadini italiani residenti all’estero ad aprile 2009. Il numero degli italiani nel mondo non è stabile e cresce sia per la partenza di nuove persone dall’Italia (in misura ridotta) sia, in misura più consistente, per crescita interna delle collettività (figli di italiani o persone che acquistano la cittadinanza per discendenza italiana). Degli italiani all’estero il 47,6% sono donne, più della metà vive in Europa (55,8) e più di un terzo in America (38,8%).MIGRANTI E FEDEIn tutte le regioni 700 luoghi di incontro e di preghieraLa ricchezza e la varietà di azioni che la Chiesa italiana svolge a favore degli immigrati cattolici (quasi un milione di persone), si possono capire sfogliando il volumetto della Migrantes nazionale con il titolo “Centri pastorali per gli immigrati cattolici in Italia (2000- 2010)”. Più che una descrizione di quanto viene fatto nelle singole diocesi italiane, vi si trova una selva di indirizzi, orari di celebrazioni, nomi dei responsabili, numeri telefonici di riferimento. Si tratta di una “mappa” che percorre tutte le regioni d’Italia, e che enumera oltre 700 Centri pastorali, con a capo altrettanti sacerdoti, la maggioranza dei quali dello stesso gruppo etnico delle comunità da loro seguite. Non si tratta solo di Centri in cui si celebrano i sacramenti, ma sono anche luoghi di aggregazione in cui, attraverso l’apprendimento della lingua, corsi di formazione al lavoro, conoscenza delle regole che presiedono alla vita democratica, si svolge un’azione importante per i processi di integrazione sociale ed ecclesiale.