Per dieci volte in dieci anni hanno rubato o cercato di rubare nella sua tabaccheria di Villa Pitignano, nella zona a nord di Perugia: vetrine sfondate a colpi di piccone, mazze di ferro, e perfino con un furgone. I ladri non hanno desistito (l’ultimo colpo è di pochi mesi fa) nonostante il negozio sia ormai diventato quasi una fortezza: allarmi, vetri antisfondamento, sbarre alle finestre, un armadio blindato per le sigarette e perfino un fumogeno. Maurizio Franceschelli, che ne è il titolare con la famiglia che lo aveva aperto nel 1956, però non si è arreso. Per questo la scorsa settimana, in occasione della giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace” promossa dalla Confcommercio, durante la cerimonia svoltasi a Perugia gli sono stati consegnati 8.000 euro, un contributo della Fondazione Orlando costituita per offrire solidarietà e sostegno alle vittime della criminalità.
Furti, abusivismo, contraffazioni, rapine, tangenti, usura stanno mettendo in ginocchio i commercianti onesti e le loro imprese, anche se in Umbria la situazione appare migliore di altre regioni, hanno sottolineato il presidente della Confcommercio della provincia di Perugia, Giorgio Mencaroni, e di Confcommercio regionale, Aldo Aimoni. “Le nostre imprese sono usate dalla criminalità come bancomat” ha denunciato Federico Fiorucci, coordinatore di Confcommercio Perugia. Ci sono commercianti, come Franceschelli, che in certe occasioni, di notte, sono costretti a dormire nei loro negozi, anche se blindati con ingenti spese. “Tanti sacrifici che vanno in fumo in un attimo” si era sfogata con i giornalisti la madre di Francesco nel maggio scorso, al terzo assalto dei ladri in pochi mesi, uno dei quali era avvenuto mentre la gente dalle finestre gridava: “Andate via, abbiamo chiamato i carabinieri!”. Nel 2011 gli avevano smurato il distributore automatico delle sigarette appena installato: 11.000 euro di danno, non risarcito dall’assicurazione perché si trovava all’esterno del locale. Polizia e carabinieri avevano trovato ed arrestato i ladri, che però dopo poco erano già fuori per riprendere il “lavoro”.
Non a caso dall’indagine nazionale Confcommercio – Gfk Eurisko sui fenomeni criminali presentata nella Giornata per la legalità risulta che, per il 90 per cento degli imporenditori, le leggi che dovrebbero contrastare questi fenomeni sono inefficaci, e per l’85 per cento, di fatto, i responsabili non scontano in carcere le pene per i reati commessi. Anche per questo la certezza della pena è al primo posto nell’elenco delle richieste dei commercianti per una maggiore sicurezza: in Umbria sono l’82 per cento degli intervistati, più della media nazionale (73 per cento). Per il 32 per cento delle imprese italiane, nell’ultimo anno il livello di sicurezza è peggiorato (in Umbria la percentuale è un po’ più bassa), per cui sono le aziende stesse a dover pensare alla propria sicurezza con la vigilanza privata e sistemi di allarme. In Umbria lo hanno fatto l’80 per cento delle imprese del settore. Nell’insieme quindi – secondo i calcoli della Confcommercio nazionale – l’illegalità verrebbe a “costare” 27 miliardi all’anno a commercianti, albergatori e pubblici esercizi. Mettendo a rischio in tutta Italia 263.000 posti di lavoro.
Turismo tra Giubileo e abusivismo
Con i furti, sono l’abusivismo e la contraffazione in cima alla lista delle attività criminali che colpiscono e preoccupano gli operatori commerciali umbri, anche in vista dell’afflusso turistico atteso per il Giubileo. Nel mondo del “sommerso” in Umbria – afferma Confcommercio – sono molto diffuse le situazioni di esercizio abusivo dell’attività ricettiva, con assoluta preponderanza del settore extra-alberghiero, in particolare dei bed&breakfast. Giorgio Mencaroni, anche presidente della Federalberghi regionale, parla di “livello di guardia”; di fenomeni che “generano una minore sicurezza sociale” e favoriscono “il dilagare indiscriminato dell’evasione fiscale e del lavoro nero”. Per questo chiede alla Regione “la modifica del Testo unico sul turismo introducendo regole più stringenti per affrontare in modo più strutturato l’abusivismo nella ricettività turistica”. Un fenomeno che – avverte – “rischia di esplodere” con il Giubileo in città a forte vocazione turistica come Perugia, Assisi e Orvieto, dove nei centri storici ci sono tanti immobili vuoti che potrebbero diventare luoghi per ospitare abusivamente pellegrini e turisti.