La giornata del vescovo eletto di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis, è iniziata a Montecorona, la parrocchia ai confini nord della diocesi dove è stato accolto dal vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, dal sindaco di Umbertide Luca Carizia, dal parroco e rettore dell’abbazia di San Salvatore mons. Renzo Piccioni Pignani, dai dodici Monaci di Betlemme, dell’Assunzione della Vergine Maria e di san Bruno dell’Eremo di Montecorona e da numerosi fedeli.
“Come ci dice il Santo Padre: pregate per me, pregate gli uni per gli altri” ha detto don Ivan Maffeis nel salutare i fedeli che lo attendevano davanti all’abbazia-basilica minore di San Salvatore di Badia di Montecorona, nel comune di Umbertide.
Mons. Ivan ha percorso a piedi, da “umile pellegrino”, un breve tratto di strada.
Questa di Montecorona è stata la prima comunità parrocchiale da lui visitata essendo la prima del territorio diocesano che si incontra lungo il percorso che lo conduce in giornata alla chiesa cattedrale perugina dove riceverà l’ordinazione episcopale dal suo predecessore, il cardinale Gualtiero Bassetti.
Il sindaco lo ha salutato con queste parole: “Ci piace immaginare il suo ministero come un pellegrinaggio, dove tutti noi siamo pronti a sostenerla” (qui il testo del saluto del Sindaco).
Nel ringraziare il primo cittadino, mons. Maffeis ha detto: «Spero di essere all’altezza di quanto con generosità mi ha espresso, grazie per lo spirito di collaborazione. Fin da ora le assicuro che da parte mia e della Chiesa di Perugia-Città della Pieve ci sarà impegno per una piena corrispondenza».
Ha avuto parole di gratitudine per il parroco don Renzo Piccioni Pignani: “Grazie per il suo generoso servizio e non dico nonostante l’età, ma con l’età”.
L’arcivescovo eletto, nell’entrare in basilica, ha compiuto il gesto del bacio del crocifisso, inginocchiandosi.
Si è poi raccolto in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella splendida cripta dell’abbazia fondata dai Benedettini nel secolo XI.
Anche per i Monaci di Betlemme, che con la loro presenza nel vicino eremo sono punto di riferimento e di continuità dell’originaria spiritualità del monachesimo occidentale, l’Arcivescovo eletto ha avuto parole di incoraggiamento e gratitudine.
Sono una comunità di clausura che il prossimo 17 settembre vivranno la giornata annuale “Porte aperte”, aprendosi per un giorno a tutti i fedeli che vorranno fare esperienza di fede con la comunità monastica dell’eremo con visita alle celle, al refettorio e alla biblioteca.