Alle ore 12 precise le campane della cattedrale di S. Lorenzo a Perugia hanno suonato a festa facendo da colonna sonora alla lettura della nomina a Vescovo ausiliare della diocesi di Perugia Città della Pieve di mons. Paolo Giulietti. Il cardinale arcivescovo Bassetti ha ringraziato papa Francesco per la sua attenzione e considerazione verso Perugia e l’Umbria in generale. Un motivo di gioia e di gratitudine è stato espresso anche a nome del presbiterio diocesano e dell’intera comunità che in questo periodo è sollecitata ad un maggiore impegno nella testimonianza e nella animazione cristiana della società e in quella operazione che consiste nella “conversione pastorale” proposta da papa Francesco per tutta la Chiesa e di cui il nostro cardinale arcivescovo con l’aiuto del suo ausiliare intende porre al centro della sua missione in comunione con la Chiesa universale. Il Cardinale ha anche annunciato la data della consacrazione episcopale che avrà luogo nella cattedrale di San Lorenzo a Perugia il 10 agosto prossimo.
IL TESTO DEL DISCORSO DEL CARDINALE
«Benvenuti, vi ringrazio di aver accolto un invito fattovi all’ultimo momento. D’altra parte questa è la prassi per le notizie riservate che provengono dalla Santa Sede, tutelate fino all’ultimo momento dal segreto pontificio.
Il motivo di questa dovuta convocazione è di portare alla conoscenza vostra e tramite voi, soprattutto voi giornalisti dei vari media, a tutta la popolazione, che il Santo Padre Francesco, ha nominato Vescovo titolare di Termini Imerese e Ausiliare dell’arcidiocesi di Perugia Città della Pieve mons. Paolo Giulietti, il nostro don Paolo, che tutti conoscete e apprezzate.
In questo momento il mio primo pensiero colmo di gratitudine va a papa Francesco. Egli ancora una volta con questa nomina a Vescovo ausiliare di mons. Giulietti ha voluto dare un segno di grande attenzione e benevolenza alla nostra diocesi e all’Umbria intera. Un’attenzione e una benevolenza da parte di Bergoglio verso la nostra terra che si sono da subito dimostrate con la scelta del nome Francesco e con la visita del 4 ottobre scorso in Assisi. Non posso neppure tacere in questa circostanza la benevolenza che il Santo Padre ha mostrato nei confronti della mia persona e della chiesa perugino-pievese, dando così prova di quanto abbia a cuore la nostra realtà ecclesiale. Di ciò dobbiamo essere tutti consapevoli e disposti a dare una risposta positiva di comunione, di impegno e operatività pastorale.
Di don Paolo non devo dire molto perché voi lo conoscete meglio di me avendo vissuto più a lungo con lui. Posso però dire di aver trovato in lui la persona e il sacerdote in grado di portare avanti il lavoro già avviato insieme per la visita pastorale e per tutti quei servizi diocesani che si presentano essenziali e urgenti, oggi più che mai, nella prospettiva di una “conversione pastorale” e in quella esigenza sempre più avvertita e segnalata da papa Francesco di un Chiesa in uscita verso le periferie geografiche sociali ed esistenziali che anche nel nostra territorio esistono.
La varietà e l’importanza di esperienze pastorali fatte da don Paolo, soprattutto quella di parroco si va ad aggiungere alla sua peculiare attitudine e preparazione nei confronti dei giovani. Al mondo dei giovani ha dedicato anni di preparazione e di attività pastorale a livello anche nazionale, con l’ìmportante e impegnativo incarico di responsabile del servizio nazionale di pastorale giovanile che ha svolto dal 2001 al 2007 per un doppio triennio.
Di uno slancio giovanile ha bisogno la nostra diocesi anche per il carattere di città dove confluiscono molti giovani sia per le due Università e gli altri istituti di cultura, sia per la forte immigrazione e il richiamo di eventi culturali. Il suo lavoro in questi settori d’altra parte è già stato avviato in quanto vicario generale ed ora potrà continuarlo con il dono della pienezza dell’Ordine sacro, la dignità e la grazia dell’episcopato.
Questa scelta onora e premia in qualche modo tutto il presbiterio diocesano nel quale don Paolo è pienamente e felicemente inserito e che non gli farà mancare amicizia e collaborazione, così come da parte di tutto il popolo di Dio specialmente dei laici impegnati in servizi pastorali.
Gli saremo tutti vicini con l’incoraggiamento e la preghiera perché possa rispondere alle aspettative dello Spirito che lo ha scelto e della chiesa diocesana che lo attende e lo accoglie.
Cardinale Gualtiero Bassetti»
Chi è mons Paolo Giulietti
Mons. Paolo Giulietti è nato a Perugia il 1 gennaio 1964. Entra al Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI” nell’ottobre 1985 e viene ordinato presbitero il 29 settembre 1991. Consegue la Licenza in Teologica pastorale con specializzazione in pastorale giovanile presso il Dipartimento di Pastorale Giovanile e Catechetica della Pontificia Università Salesiana.
È chiamato al Servizio nazionale per la Pastorale giovanile della Cei dal 2001 al 2007, distinguendosi nell’organizzazione della partecipazione di migliaia di giovani italiani alle Giornate Mondiali della Gioventù di Toronto (2002) e di Colonia (2005).
Per diversi anni è stato assistente diocesano del Settore Giovani dell’Azione Cattolica e dell’ACR e del Gruppo FUCI di Perugia. E’ stato anche responsabile e formatore degli Obiettori di Coscienza della Caritas diocesana e assistente spirituale della Comunità di Accoglienza Caritas per detenuti “San Giuseppe Cafasso”.
È stato parroco ed amministratore parrocchiale dal 2007 al 2012 e da vicario generale (nomina ricevuta nel 2010) svolge tutt’ora le funzioni di amministratore parrocchiale, oltre ad essere canonico della cattedrale di San Lorenzo.
Attualmente è assistente spirituale della Confraternita di San Jacopo di Compostela in Perugia, presidente dell’Associazione “Hope”, direttore dei programmi di «Umbria Radio» (emittente diocesana a diffusione regionale aderente al Circuito nazionale «InBlu») e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Giovanni Paolo II per la gioventù in Roma.