Si avvicina la data della beatificazione di mons. Luigi Novarese. La celebrazione si terrà l’11 maggio, alle 10.30, a Roma presso la patriarcale basilica di San Paolo fuori le Mura. Il rito della celebrazione sarà presieduto dal card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Nel pomeriggio, sempre nella basilica di San Paolo si svolgerà una grande festa di ringraziamento. Il programma proseguirà nei giorni successivi con l’Angelus di domenica 12 maggio con il Papa a piazza San Pietro ove ci sarà un saluto a ricordo del Beato e per quanti sono convenuti in Roma per la beatificazione. Poi lunedì 13 maggio, alle ore 10.30 si terrà nella basilica di San Pietro una solenne concelebrazione di rendimento di grazie presieduta dal card. Angelo Comastri, arciprete della basilica e vescovo aggregato ai Silenziosi operai della croce, la comunità religiosa fondata da mons. Novarese.
La causa di beatificazione è iniziata nel dicembre del 1989 con l’apertura del processo e la chiusura della fase diocesana nel 2004. Nel marzo 2010 sono state riconosciute le virtù eroiche del venerabile mons. Novarese e il 19 dicembre 2011 Benedetto XVI ha firmato il decreto che autorizzava la beatificazione di mons. Novarese, riconoscendo il miracolo ottenuto per sua intercessione dalla signora Graziella Paterno di Palestro, guarita improvvisamente e inspiegabilmente da una periartrite alla spalla di cui soffriva da tempo. Con la beatificazione, la figura di mons. Novarese è proposta a tutta la Chiesa. La visione carismatica lasciata in eredità dal Beato, infatti, se approfondita e accolta, può rinnovare e dare più slancio alla pastorale della salute, per l’evangelizzazione del mondo della malattia e della sofferenza.
Diverse le opere da lui iniziate. Nel 1943, per venire in aiuto ai preti infermi, feriti o in gravi condizioni economiche a causa della guerra, don Novarese fonda la Lega sacerdotale mariana. Quattro anni dopo dà l’avvio al Centro volontari della sofferenza, l’associazione nella quale egli insegna agli ammalati a pensare in modo nuovo se stessi e la malattia. Nel 1950 tiene a battesimo la fondazione più importante, i Silenziosi operai della croce, un’associazione di anime consacrate – uomini e donne, sacerdoti e laici, sani e ammalati – impegnate a illuminare i sofferenti sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale. Nel 1952, allo scopo di rendere più efficace l’accompagnamento degli infermi, don Novarese crea la quarta associazione, i Fratelli e Sorelle degli ammalati, persone sane che s’inseriscono nell’apostolato del malato condividendo lo stesso programma spirituale e sostenendolo nelle sue necessità. Oggi la grande famiglia del Cvs è una realtà, presente in molte nazioni e Continenti, che confluisce in un unico soggetto: la Confederazione internazionale Cvs, approvata nel 2004 dal Pontificio consiglio dei laici.
La novità più significativa del carisma di mons. Novarese è questa: gli ammalati e i sofferenti non sono semplicemente oggetti della carità, ma sono soggetti di azione (come cittadini e come cristiani). Sosteneva che occorre “impedire che gli ammalati diventino dei rimorchiati” e che “l’apostolato è degli ammalati, svolto con la collaborazione dei fratelli e sorelle degli ammalati, ma non è l’apostolato dei sani svolto a favore degli ammalati. La voce dei sofferenti è basilare, indicativa, insostituibile”. L’apostolato del Cvs è un apostolato di categoria, “l’ammalato per mezzo dell’ammalato” per la santificazione della società”. Tale visione è riconosciuta esplicitamente nella esortazione apostolica Christifideles laici riferita alla vocazione e missione dei laici nella Chiesa e nel mondo, scritta da Giovanni Paolo II dopo il Sinodo mondiale dei vescovi del 1987, nella quale si legge (al n. 53) che “anche i malati sono mandati come operai nella sua vigna”. Ciò richiede di “considerare il malato, il portatore di handicap, il sofferente non semplicemente come termine dell’amore e del servizio della Chiesa, bensì come soggetto attivo e responsabile dell’opera di evangelizzazione e di salvezza”.
Iniziative dei Cvs in Umbria
I Cvs diocesani dell’Umbria, presenti a Città di Castello, Foligno, Orvieto-Todi, Perugia e Terni (costituiti come associazione ecclesiale con proprio Statuto approvato dal Vescovo), si stanno preparando da tempo all’evento della beatificazione. Varie iniziative erano state lanciate in occasione del Convegno regionale di programmazione dell’ottobre 2012, e via via realizzate. L’ultima il 13 aprile scorso a Città di Castello con il vescovo mons. Cancian, che tra l’altro parteciperà a Roma al rito di beatificazione. Altre sono in programma come il Convegno regionale del Cvs che si terrà a Todi il 23 giugno prossimo tutto incentrato sulla figura del padre fondatore. Anche a Perugia nell’ambito del Meeting per gli ammalati che l’ufficio diocesano per la Pastorale della salute sta preparando per domenica 22 settembre, insieme alla parrocchia dei Santi Severo e Agata (Girasole) e alle Unità pastorali della II Zona, è prevista la presentazione della figura del beato Luigi Novarese. Sarà presente don Armando Aufiero, presidente della Confederazione internazionale Cvs. Intanto fervono i preparativi per portare gli iscritti e simpatizzanti a Roma. Centinaia le adesioni e vari pullman partiranno dalle diocesi ove il Cvs è presente.