Gubbio, città della riconciliazione” è l’appellativo che il vescovo mons. Mario Ceccobelli auspica per la città. “Più che un sogno: un programma e una speranza” scrive il presule nella Lettera alla Chiesa eugubina per l’ottavo centenario della Vittorina, sottoscritta anche dal ministro dei frati minori Conventuali dell’Umbria fra’ Franco Buonamano.
La piccola chiesa, messa a disposizione del Poverello dal vescovo Willano nel 1213, è profondamente legata alla vicenda umana e spirituale del Santo. Nei suoi pressi c’era il lazzaretto dove egli praticò la sua predilezione per gli ultimi; nei suoi dintorni ammansì il lupo, episodio correlato all’insegnamento e alla testimonianza del protettore sant’Ubaldo (1085-1160), sul quale Ceccobelli àncora il suggerimento.
“In esso [l’ammansimento del lupo, ndr] – scrive il Vescovo – viene visto più che altro un factum (o pactum) pacis tra due parti tra loro ostili, pacificate dal santo di Assisi: una lettura che risponde allo spirito e all’opera di Francesco, tanto da costituire una delle connotazioni tipiche” del “messaggio francescano. In questa chiave di lettura si ritrova, anche, una sorprendente corrispondenza tra sant’Ubaldo, patrono di Gubbio, e il santo di Assisi”, impegnati a “praticare e a insegnare il dono della riconciliazione, provvidenziale per la salvezza terrena e per quella celeste. Ubaldo si era prodigato per placare la guerriglia tra le fazioni violentemente contrapposte della sua città, e Francesco si era fatto intermediario e garante per stabilire un patto di pace tra il lupo e gli eugubini”.
Ceccobelli non considera una “casualità il fatto che Francesco abbia reso uno dei suoi luoghi d’elezione Gubbio, dove un uomo di pace del passato, Ubaldo santo, costituiva un tandem con un uomo della storia più recente, che avrebbe lasciato un singolare sigillo della riconciliazione”.
La Vittorina, dove si concluderà la quinta edizione del pellegrinaggio da Assisi a Gubbio “Il sentiero di Francesco” (1-3 settembre)”, “seguita ad essere un punto di riferimento per chi cerca e vuole trasmettere storia e valori”. Non è un caso che sia stata formalizzata la proposta di dedicare alla riconciliazione pure il parco circostante. Una doppia intitolazione (città e parco) per rafforzare una vocazione e un destino.
Tra l’altro il nuovo Statuto comunale adottato nel 2005, ricorda Ceccobelli, vincola il Comune a ispirare “la propria azione agli ideali di pace, di solidarietà e di cooperazione tra i popoli, anche nel segno della vicenda umana e civile del vescovo Ubaldo, patrono di Gubbio, santo della riconciliazione”.