Da luogo di clausura a centro dove valorizzare al massimo qualsiasi individuo, a prescindere dalle sue condizioni fisiche. Con l’ottenuta agibilità della parte del monastero della Trinità, divenuta di sua proprietà, infatti, la Comunità di Capodarco dell’Umbria, impegnata nell’accoglienza, riabilitazione e socializzazione di soggetti disabili, ha dato il via ad una serie di ‘opportunità’ per dare a tutti la possibilità di condividere i valori che predica e pratica da oltre quattro decenni. Non presupposto di emarginazione o assistenzialismo, ma realtà viva, luogo di incontro e di confronto per consentire a ciascuno di perseguire lo sviluppo della propria personalità con una partecipazione piena e diretta alla vita sociale. Movendo da queste motivazioni che puntano a fare del monumentale complesso una ‘risorsa’ ed un riferimento significativo per la città e le sue espressioni più sensibili, don Angelo Fanucci – ‘motore’ della benemerita istituzione fin dai tempi in cui era semplicemente il ‘Centro lavoro e cultura di San Girolamo’ fondato a Gubbio nel 1974 – e Roberto Revelant, un convinto sostenitore del ‘volontariato come risorsa di vita’ che ha messo a disposizione della realtà eugubina la lunga e positiva esperienza maturata nel Veneto, hanno presentato alla stampa ed alla pubblica opinione una serie di iniziative che avranno sede all’interno della recuperata struttura edilizia. Si incomincia con ‘Molecole di ingegno’, esposizione e vendita dei prodotti usciti dai laboratori-coperativa presenti nella ‘Capodarco’ ed in altre cooperative del territorio con finalità che sono terapeutiche oltre che occupazionali. Si prosegue con ‘Concertini della domenica’ (il primo ha avuto luogo domenica 14 gennaio: ha avuto come protagonista il chitarrista Roberto Battelli, che ha eseguito brani musicali del Rinascimento, con strumenti d’epoca, oltre a pezzi del più celebre repertorio spagnolo). Tra i progetti anche quello di un Corso di informatica per disabili finalizzato alla capacità di lavorare quanto è possibile a ciascuno. ‘Sono già pronti dieci computer – ha dichiarato don Angelo – ma il programma prenderà il via quando si avranno certezze di carattere occupazionale, vale a dire commesse cui si possa realisticamente far fronte’. La Comunità, nelle sue sedi di Gubbio e Perugia, registra la presenza di una sessantina di persone, equamente divise tra residenti stabili e presenti giornalieri.
Molecole di ingegno
L'ex monastero della Trinità diventa un centro della Comunità
AUTORE:
Giampiero Bedini