Quel pomeriggio del 13 maggio 1981 ero a Collevalenza, stavo facendo i compiti nella mia camera. Erano passate da poco le 17, quando squillò il citofono. Un sacerdote, con la voce tremante, mi disse: ‘Corri, vieni nella stanza del televisore: hanno sparato al Papa!’. Il’anto Padre’ra in fin di vita, non si sapeva se sarebbe sopravvissuto. L’indomani, quando cominciavano ad arrivare notizie rassicuranti, il superiore, padre Gino Capponi, disse pubblicamente: ‘Da qualche giorno Madre Speranza sta molto male. Credevo stesse soffrendo per il prossimo referendum sull’aborto. Ma adesso ho capito. La Madre si è offerta vittima per salvare il Papa. Nessuno mi toglie dalla testa che ieri fosse in piazza San Pietro in bilocazione’. Collevalenza e l’Umbria sono state dunque strettamente coinvolte in quel terribile avvenimento (Alì Agca era partito da Perugia). Più tardi ho saputo anche di altre mistiche: Maria Teresa Carloni e suor Rita Montella, che sarebbero intervenute in maniera soprannaturale per salvare il Papa. Cosa avvenne quel pomeriggio in piazza San Pietro è avvolto nel mistero. Dal punto di vista criminale, si trattò di un gesto del terrorista turco, che sparò con precisione tre colpi di pistola contro il Papa, ferendolo gravemente, senza ucciderlo. Dal punto di vista soprannaturale, crediamo che in quelle ore le forze del bene e quelle del male, la vita e la morte, si affrontarono in un mirabile duello. La beata Vergine di Fatima, come sempre affermò Giovanni Paolo II, intervenne per salvargli la vita. Quando il Male stava per trionfare e porre fine alla vicenda umana di Karol Wojtyla, la Vergine Maria, con ‘mano materna’, ordinò alla morte di arrestarsi e lasciare il Papa, permettendogli di portare a termine la sua missione. A distanza di tanti anni da quell’avvenimento, domenica prossima 14 giugno, a Perugia, presso l’ospedale di Santa Maria della Misericordia, ricorderemo quel tragico evento inaugurando un monumento marmoreo dedicato alla Vergine Maria e a Giovanni Paolo II ferito nell’attentato. Il gruppo scultoreo,’ealizzato in marmo bianco di Carrara dall’artista Simone Filosi, è alto più di 3 metri e poggia su un basamento rivestito in marmo rosa, alto 2 metri. Il tutto al centro di un’area lastricata in travertino imperiale di circa 200 metri quadri con, intorno, un giardino fiorito di altri 300 metri quadri (quasi una chiesa all’aperto). L’opera, voluta dall’arcivescovo Giuseppe Chiaretti per ricordare la storica visita del Papa a Perugia nel 1986, è stata realizzata grazie all’interessamento e all’aiuto delle autorità comunali e dell’Azienda ospedaliera, di congregazioni religiose, di parrocchie, di confraternite, di gruppi e movimenti laicali e di tanti fedeli. La cerimonia inizierà, alle 17.30 circa, con la scoperta del monumento; proseguirà alle 18 con la messa e la processione eucaristica, dal monumento (piazzale Gambuli) alla vicina cappella ospedaliera.
Mistero in marmo
OSPEDALE. Si inaugura domenica il monumento a Giovanni Paolo II
AUTORE:
Amilcare Conti