di Daris Giancarlini
Si stanno moltiplicando gli episodi di violenza di minorenni nei confronti di loro coetanei. Negli ultimi tempi ce n’è stato almeno uno al giorno, al Sud come al Nord Italia. Agiscono in branchi, individuando un bersaglio sul quale sfogare la loro frustrazione. Senza motivo, spesso, in qualche caso per appropriarsi del giacchino ultima moda che non si potrebbero comprare, e che invece la loro vittima sfoggia.
In alcuni – per fortuna sporadici – episodi si va oltre, molto oltre: come nel caso del barbone cui un 17enne e un 13enne hanno dato fuoco men- tre dormiva in macchina, uccidendolo. “Volevamo fargli uno scherzo” hanno detto alla polizia. In questa frase sta forse la chiave per conoscere le cause che hanno fatto arrivare la situazione a questo punto: chi – persone o altri soggetti – ha smesso di insegnare alle nuove generazioni i concetti di bene e male, di rispetto del prossimo, di limite della propria individualità?
“Si è rotto il patto tra scuola e famiglia”, ha detto senza tanti giri di parole Papa Francesco ai maestri cattolici. Va ricostruito, quel patto, prima possibile, almeno per limitare i danni. E va ricostruito prima di tutto tornando a far dialogare direttamente fra loro i docenti e i genitori. Con un’avvertenza: che entrambi i ruoli vanno considerati come ‘missione’, che richiede quindi passione, impegno quotidiano e spirito di sacrificio.