Ogni anno, milioni di persone lasciano le proprie terre d’origine, spinti da guerre, povertà o dalla speranza di costruire una vita migliore altrove. La Giornata mondiale del migrante, tramite la quale dobbiamo ricordare che la migrazione non è solo una questione di sopravvivenza, rappresenta anche un segno di speranza per molti.
Dietro ogni persona migrante c’è un volto, una storia e un sogno. Dietro ogni migrazione c’è una madre che spera in un futuro più sicuro per i suoi figli, un giovane che sogna di costruire una vita dignitosa, un padre che cerca la pace. Eppure, spesso, la migrazione è associata solo a paura, pregiudizio e divisione.
Ma pensiamoci un attimo. La migrazione ha arricchito le società per secoli, sia dal punto di vista culturale che economico. Molti dei grandi innovatori della storia erano migranti o figli di migranti. E oggi, possiamo fare la differenza anche noi, scegliendo di accogliere, di costruire ponti anziché muri.
Una giornata mondiale dedicata ai migranti
La Giornata mondiale del migrante non è solo un giorno per ricordare chi è in viaggio, ma è un invito a riflettere… Lo stesso Papa Francesco, in occasione di una giornata così importante, ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza, dell’inclusione e della solidarietà verso chi è costretto a lasciare la propria terra. Ha invitato tutti a vedere nei migranti non un problema, ma un’opportunità di incontro e arricchimento reciproco.
Il Papa ha parlato di costruire una società più giusta, fondata sull’amore per il prossimo, ricordando le parole di Gesù: “Ero forestiero e mi avete accolto” (Matteo 25,35). / “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Matteo 25,40). Ha anche esortato a seguire l’insegnamento della Bibbia: “Non maltratterai lo straniero né l’opprimerai, perché anche voi foste stranieri in terra d’Egitto” (Esodo 22,21).
Un cammino da perseguire insieme verso la salvezza comune, in nome della comunione e della solidarietà. “Aiutaci a non smettere mai di camminare assieme ai nostri fratelli e sorelle migranti […] Apri i nostri occhi e il nostro cuore affinché ogni incontro con chi è nel bisogno diventi un incontro con Gesù […]”.
La premura del pontefice è quella di estendere l’invito non solo ai cristiani, ma a tutta l’umanità. Perché il migrante di oggi, potrebbe essere stato nostro nonno o potrebbe essere nostro figlio domani o potremmo essere noi oggi.
Concludo ricordandoci che migrare è un diritto umano, ma accogliere è una scelta di umanità.
Khelia Gba
(Intervento fatto all’incontro Voci dal mondo a Spoleto)