Messa del crisma. Bassetti parla al cuore dei suoi preti e chiede loro tre impegni

Nell’omelia il cardinale Bassetti è andato al cuore del sacerdote che vive “un’esistenza donata” come si è donato Cristo

perugia-messaÈ stato un momento tutto e solo per loro. Seminaristi, diaconi, preti, e quattro vescovi (il cardinale Bassetti, l’ausiliare mons. Giulietti, l’emerito mons. Chiaretti e l’abate Farnedi) sfilando, croce in testa, nella piazza e poi intorno alla cattedrale hanno fatto ingresso in cattedrale dalla Porta santa, l’hanno come stretta in un abbraccio e con essa il popolo di Dio che lì dentro li attendeva per la celebrazione della messa del Crisma.

Mercoledì c’erano davvero tantissimi fedeli, religiosi e tanti ragazzi e ragazze che quest’anno ricevono il sacramento della Confermazione. Una presenza che ha suscitato nel Cardinale parole di viva gratitudine per il suo predecessore, l’arcivescovo Chiaretti, perché “nei suoi quattordici anni di episcopato – ha detto Bassetti – è riuscito a far capire il significato della Messa crismale al popolo perugino-pievese. Nel mio lungo pellegrinare di ventitré anni di episcopato non ho mai visto tanta partecipazione, nemmeno quando la Messa crismale si celebrava il Giovedì Santo. Voi avete capito che questa è una celebrazione fondamentale per il nostro essere cristiani, sia come laici che come sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose”.

“Oggi, è festa grande per l’intera chiesa diocesana. Questa – ha detto Bassetti all’omelia – è davvero un’ora di grazia: l’intera realtà della nostra Chiesa, presbiteri, consacrati, laici è pienamente coinvolta in  questa messa crismale” che è “quasi epifania della chiesa, corpo di Cristo”, ma è festa in particolare, ha proseguito, “per i presbiteri, che celebrano la nascita del loro sacerdozio ministeriale all’interno del sacerdozio battesimale e comune dei fedeli”.

Nell’omelia il cardinale è andato al cuore della vocazione del sacerdote che vive “un’esistenza donata” come si è donato Cristo, “protesa verso Cristo”, “vissuta, nella forma propria della carità pastorale”. “Da noi sacerdoti si richiede di vivere orientati a lui, di respirare il suo vangelo, di piacere solo a lui”.

Il Cardinal, citando il vescovo Tonino Bello, ha sottolineato come il “ministero sacerdotale” sia un “ministero, un servizio” per la comunità.

Oggi, ha aggiunto Bassetti, questa casa diocesana “profuma anche delle misteriosa essenza degli Oli santi” la cui consacrazione “dà sicurezza e gioia alla nostra Chiesa” poiché “l’unzione dello Spirito santo che gli oli simboleggiano ed attualizzano, risana, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della chiesa”.

Prima di concludere il Cardinale ha affidato ai suoi sacerdoti tre consegne: “riscoprite la bellezza del presbiterio e della famiglia presbiterale; fate del presbiterio una comunità di volti, di fratelli, che si vogliono bene sul serio. Nei fatti e nella verità; che ogni prete senta per il confratello, di cui dovrà rendere conto un giorno a Dio, profondo senso di responsabilità e di amicizia”.

“La porta santa che assieme abbiamo varcato, ha detto chiaramente al nostro cuore che Dio ci ama e vuole condividere con noi la sua vita”. “Soprattutto noi sacerdoti facciamoci voce e ambasciatori di ogni uomo e di ogni donna e ripartiamo con fiducia e senza sosta: ‘Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre’”.

(Scarica qui il testo dell’omelia)

 

 

Ricordati gli anniversari di sacerdozio e chi non c’è più. Due i nuovi seminaristi

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I seminaristi della diocesi di Perugia – Città della Pieve con il Cardinale Gualtiero Bassetti, in curia, prima della messa del Crisma

Come da tradizione prima di entrare nella celebrazione della messa del Crisma il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti ha fatto il punto sul presbiterio diocesano. “Ci ritroviamo anche quest’anno in cattedrale con l’intero popolo di Dio per fare grato memoriale dell’elezione e della consacrazione di cui il Signore, nella sua misericordia, ci ha fatto dono” ha detto mons. Giulietti, ricordando “l’esperienza della visita pastorale” che consente al Cardinale “di toccare con mano la reale consistenza” delle comunità cristiane al cui servizio “il Signore ha chiamato il collegio dei presbiteri e la comunità dei diaconi, quali collaboratori – a diverso titolo – dell’ordine episcopale”.

Mons Giulietti a quindi ricordato “i confratelli che hanno concluso nell’anno trascorso il loro cammino terreno: mons. Elio Bromuri, mons. Rino Valigi, don Alviero Mencaroni e mons. Silvio Corgna. La tristezza per averli perduti in questa vita è stata mitigata dall’esperienza delle grandi manifestazioni di affetto e riconoscenza della loro gente in occasione delle esequie e anche dalla personale testimonianza di fede, umiltà e generosità offerta da ciascuno di essi nell’affrontare la morte e nel disporre dei propri beni”.

Ha quindi ricordato gli anniversari di ordinazione, dal primo anno di don Lorenzo Perri, “che concelebra oggi la sua prima messa crismale”; ai 25 anni di don Calogero di Leo, don Amerigo Rossi, padre Bruno Ottavi OFM e dello stesso mons. Giulietti; i 50 anni di don Alviero Buco, don Francesco Bastianoni, don Abele Brunetti, don Saulo Scarabattoli, don Umberto Stoppa e dello stesso Cardinale; i 60 anni di don Nazzareno Marchesi, don Aldo Milli e don Ignazio Zaganelli; i 65 anni di mons. Aldo Federici e don Siro Nofrini.

Mons Giulietti ha quindi ricordato uno a uno “i membri del clero malati e invalidi, che vivono il proprio sacerdozio nella dimensione dell’anzianità o della sofferenza”, ed ha concluso ringraziando il Signore ‘per il dono di due giovani che sono entrati nell’anno propedeutico, portando a 22 il numero dei seminaristi (18 al Regionale, 1 al Seminario romano e 3 diaconi di prossima ordinazione).

AUTORE: Maria Rita Valli