Con le automobiline a pedali ed in bici sulla pista dell’autodromo di Magione: anche giocando si possono aiutare i bambini delle scuole a capire i tanti rischi di una guida spericolata ed imprudente. Sulle strade italiane nel 2011, secondo l’ultimo rapporto annuale Aci-Istat, si sono verificati in media 563 incidenti al giorno, che hanno provocato la morte di 11 persone ed il ferimento di altre 800. Una strage che non ha risparmiato l’Umbria, dove l’anno scorso ci sono stati 61 morti e più di 4.000 feriti. Per questo la Provincia di Perugia già nel 1987 aveva attuato la prima campagna di educazione stradale per le scuole. Una iniziativa che nel corso del tempo si è ampliata e consolidata con la partecipazione dell’Ufficio scolastico regionale, dell’Aci e dell’autodromo di Magione.
Forse non sarà solo merito di queste inziative, ma negli ultimi dieci anni in Umbria gli incidenti stradali sono in costante diminuzione. Come in tutta Italia, dove tra il 2001 ed il 2011 il numero dei morti sulle strade si è quasi dimezzato. Meglio della media europea, ma i numeri restano da bollettino di guerra: in dieci anni le vittime sono state 67.000 ed i feriti 4 milioni. Dunque milioni di persone e di famiglie che hanno dovuto affrontare il lutto di vite stroncate, le conseguenze di ferite gravi anche con invalidità permanenti, difficoltà economiche per il lavoro perso e per i costi delle cure. Con un ingente costo sociale ed economico per tutta la comunità, per cui l’educazione stradale resta una delle priorità per le giovani generazioni, e non solo per loro.
Di tutto questo si è parlato nei giorni scorsi a Perugia in occasione della presentazione alla stampa del rapporto Aci-Istat sugli incidenti stradali nel 2011. Sono intervenuti Ruggero Campi e Sandro Simonetti, rispettivamente presidente e direttore dell’Automobile club di Perugia, Luciano Della Vecchia, assessore alla Sicurezza stradale della Provincia di Perugia, ed il col. Paolo Di Quattro, comandante provinciale della Polizia stradale. Se anche le strade dell’Umbria sembrano diventare più sicure, i numeri di morti e feriti sono ancora troppo grandi. Numeri dietro i quali ci sono le storie di persone.
“Per noi – ha detto il comandante Di Quattro – il problema più grande è quello di dovere andare ad avvisare le famiglie di morti e feriti, magari suonando il campanello alle tre di notte. Per questo la polizia è costantemente impegnata non solo nelle attività di repressione di chi non rispetta il codice della strada ma anche di prevenzione e di educazione alla sicurezza stradale”. “Bisogna fare crescere la coscienza dei cittadini – ha sottolineato Ruggero Campi – perché un viaggio in auto non sia un’avventura rischiosa ma solo un modo per godere di quella sensazione di libertà che ci viene dalla possibilità di spostarci agevolmente e rapidamente”.
“La sicurezza sulle strade – ha detto l’assessore Della Vecchia – è un problema che ci riguarda tutti perché non ci sono solo le ‘stragi del sabato sera’ con protagonisti i giovani che escono da pub e discoteche. Sulle strade muore gente di tutte le età, in tutti i giorni della settimana ed a tutte le ore”.
La Provincia proprio nel febbraio scorso ha firmato un protocollo d’ intesa con l’Ufficio scolastico regionale che prevede anche corsi di guida sicura all’autodromo di Magione. Per i più grandi, accanto a lezioni teoriche si svolgono anche esercizi pratici di controllo dell’auto tenuti da istruttori professionisti del Cness, il Centro nazionale educazione sicurezza stradale. Ci sono però anche lezioni per i bambini, con un percorso didattico dove si ripropongono le situazioni ed i rischi del traffico in città. I piccoli allievi in bicicletta o con le auto a pedali vengono accompagnati da istruttori che insegnano loro le prime nozioni di un corretto comportamento di guida.
Le statistiche – ha detto l’assessore Della Vecchia – indicano anche che sono sempre di più gli stranieri che provocano incidenti. Per loro l’Aci ha preddisposto a livello nazionale il progetto “Ambasciatori di sicurezza stradale” con corsi di guida sicura svoltisi a Magione ed in altri autodromi italiani. Vi ha aderito anche la Provincia di Perugia poiché – ha detto l’assessore – “è anche un progetto che crea veramente l’integrazione culturale e legale tra cittadini italiani e nuovi cittadini”.
Tra le cause: cellulari e buche
I dati del rapporto Aci-Istat dicono che in Umbria il maggior numero di incidenti avvengono sulle strade urbane, ma quelli più gravi si verificano su quelle esterne ai centri abitati. Il venerdì è il giorno della settimana più pericoloso. Il maggior numero di incidenti avviene tra le 10 del mattino e le 5 del pomeriggio. Il 16% degli incidenti mortali si verificano di notte ed il 57% delle persone che vi perdono la vita sono giovani tra i 18 ed i 29 anni. Quasi la metà degli incidenti sono conseguenza di una guida distratta e del mancato rispetto dei segnali. Sempre più spesso a distrarre – ha detto il presidente dell’Aci, Ruggero Campi – è l’uso del telefonino, di tablet ed altri strumenti informatici. In alcuni Paesi i veicoli sono obbligatoriamente dotati di apparati che isolano il telefonino quando il motore è acceso. “Speriamo che questa misura – ha detto – venga presto introdotta anche in Italia, superando quegli interessi commerciali che vi si oppongono”. Tra le cause degli incidenti – ha detto ancora Campi – ci sono anche le pessime condizioni delle strade e le tante buche che talvolta costringono gli automobilisti a pericolose manovre. “Si dice che mancano le risorse ma – ha chiesto polemicamente Campi – che fine fanno i soldi di contravvenzioni e multe che dovrebbero servire anche per mantenere le strade sicure?”.