Cari amici, vi chiedo perdono per l’enfasi del titolo, ma in quelle righe c’è l’uomo, la sua storia, il suo presente e il suo avvenire. Ciò vale anche per quella originalissima famiglia che è il Csi. È da un secolo che questa famiglia calca i terreni di gioco, ma è anche un secolo che calca chiese e sacrestie e tutti gli ambienti della Ecclesia: quell’aeropago suggestivo e bellissimo che unisce la terra al cielo e fa sì che anche uno specifico così concreto e terreno come lo sport possa elevarsi a educazione e ricerca dell’Assoluto: da un secolo sotto altro nome (Fasci: Federazione associazioni sportive cattoliche italiane) e da settanta anni con il logo attuale Centro sportivo italiano. (Per inciso, ma ormai lo sanno tutti, il 7 giugno Papa Francesco ci attende in piazza San Pietro per i 70 anni di storia). L’Umbria con le rispettive diocesi ha seguito il percorso delle altre regioni e il nostro è stato un cammino importante nel suo passato, in questo presente e, siamo certi, lo sarà anche negli anni a venire. Seppellite le ceneri del dopoguerra e gli ostracismi del fascismo, le associazioni cattoliche – e non solo – sono rinate, insieme alla società civile, con nuova lena ed entusiasmo. Pio XII è stato il primo grande Papa degli sportivi (ma lo sport come espressione sociale nasce in quegli anni) e sponsor della nostra associazione, che negli anni ’50 partecipò perfino al giro d’Italia. Poi si capì che bisognava andare dagli ultimi, “dal terzo in giù” come qualcuno disse: ai primi c’era già chi ci pensava. Ed ecco allora sorgere in ogni diocesi i Comitati provinciali, il più delle volte nella “casa” del Vescovo. Il nostro Comitato perugino è stato in via Maestà delle Volte e a Montemorcino per tanti anni: sono gli anni ’50-70 e oltre. La stessa cosa è avvenuta a Terni in via Barbarasa, a Gubbio presso il Centro della gioventù, a Foligno e Castello accanto alla cattedrale. In questo periodo hanno “imperversato” a Perugia i vari Ottolenghi, Scarponi poeta e missionario dello sport, Pula, Rossi e oggi Banditelli, in Umbria due personaggi storici: Araldo Vispi e don Vittorio Peri, sponsorizzati dal segretario nazionale Giuseppe Burdisso, diventato poi “don” intorno al ’75.
Negli anni ’50-60 era l’Azione cattolica a formare i “quadri”, in seguito ci siamo dovuti arrangiare. Memorabili i corsi di formazione a Roccaporena; don Vittorio leggendo ricorderà con commozione quegli anni. Ma don Vittorio poi ha lasciato il segno nell’associazione per dieci anni come “consulente ecclesiastico nazionale”. Quando lo incontro, dico: “Tu sei lo mio maestro e ’l mio autore”. Il presente vede il Csi umbro in piena attività, dovendo pagare il fio comunque alle mutate situazioni, per cui alcuni Comitati (diocesi) si sono accompagnati con altri. Al momento abbiamo Perugia con il presidente Claudio Banditelli con circa 150 società sportive, Terni con il commissario Alessandro Rossi, ma in netta ripresa, Città di Castello (centro zona) molto efficiente, bene gli altri due Comitati di Gubbio con il presidente Panfili e di Foligno con il presidente storico Noli. Questi Comitati operano in stretta collaborazione con la Pastorale giovanile delle rispettive diocesi, e questa è una conquista degli ultimi anni: queste due espressioni della Chiesa locale hanno capito che “bisogna” fare (come si dice) “pastorale integrata”: lavorare insieme insomma per l’unico obiettivo, in quella sfida educativa che i Vescovi hanno indicato per questi anni, Educare alla vita buona del Vangelo. A fronte di un importante impegno, attendiamo i risultati, ma si sa, in educazione i risultati rendono pegno a quell’assioma evangelico: “C’è chi semina e chi raccoglie”. Il futuro, dice il proverbio, è nelle mani di Dio. Vero e falso insieme: è soprattutto nelle nostre mani, e Dio benedirà il nostro lavoro. Per questo ogni fine settimana – ma per dirigenti, allenatori, animatori anche ogni giorno – ritrovandosi sui campi di gara si cerca soprattutto il gioco, la festa e il confronto… poi qualcuno arriverà primo: ma certamente vincerà anche il secondo e il terzo. Questo hanno insegnato per anni e anni in Umbria Araldo Vispi e don Vittorio Peri. Grazie di cuore ad ambedue!