di Daris Giancarlini
Sono tra quelli che si stanno ancora chiedendo come mai sia stato tolto il tema storico dall’esame di maturità di quest’anno. Se lo chiede anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta allo sterminio di Auschwitz, che ha chiesto al Parlamento di promuovere una commissione d’inchiesta per capire le ragioni di questa decisione.
“Ma bisogna fare presto e poi reintrodurre il tema storico dall’anno prossimo – ha incalzato Segre. – Sono una voce che grida nel deserto dei morti. E cosa succederà quando non ci saremo più? La storia è sempre manipolabile. Quando saranno venuti meno gli ultimi sopravvissuti, la Shoah diventerà una riga nei libri di storia. E più tardi ancora, non ci sarà neppure quella”.
La preoccupazione della senatrice è legittima, prima di tutto perché fondata sulla sua drammatica esperienza personale. Ma è legittima e fondata a livello generale, rispetto alla marginalizzazione di una materia come la Storia: che serve a capire il presente avendo ben presente cosa è successo in passato. “Chi controlla il passato controlla il futuro. E chi controlla il presente controlla il passato”, ha scritto George Orwell in 1984 .
Quindi, per garantirsi libertà, sarebbe meglio studiarne di più e meglio, di Storia. Altro che cancellarla. Perché, come canta De Gregori, “la Storia siamo noi”.