Matrimonio, dono di Gesù

Incontro promosso dalla Pastorale familiare su “La spiritualità nella vita di coppia”

“La spiritualità nella vita di coppia” è il titolo dell’incontro che si è tenuto venerdì 16 marzo al convento di Montesanto di Todi. L’evento, organizzato dalla Pastorale familiare diocesana, è stato animato dagli interventi di mons. Giovanni Marra, amministratore apostolico della diocesi di Orvieto-Todi, e da mons. Renzo Bonetti, parroco di Bovolone, in provincia di Verona, già direttore dell’Ufficio famiglia della Conferenza episcopale italiana. Come affermato dai coniugi Corrieri, tra gli organizzatori degli incontri, “l’obiettivo di questo ciclo di appuntamenti è far scoprire alle coppie la bellezza, la profondità e la gioia del sacramento delle nozze”. Introducendo l’argomento della serata, l’Arcivescovo ha sottolineato che “la Chiesa si sta impegnando per diffondere e difendere il valore della famiglia, perché la crisi della famiglia equivale a crisi della società e della fede”. Riguardo il fidanzamento ed il matrimonio, mons. Marra ha evidenziato che “l’incontro di un uomo e di una donna non è casuale, ma rientra nel progetto di Dio. Il matrimonio è un sacramento”, che necessita di tre requisiti fondamentali: indissolubilità, fecondità, unità. “Oggi, purtroppo – ha continuato – questi tre valori sono in crisi. Noi siamo qui, invece, per esaltare il valore della famiglia, non lasciamoci travolgere dal mondo di oggi e dal suo relativismo”. A molti la vita di coppia ed il quotidiano sembrano lontani dalla dimensione spirituale e di preghiera. Mons. Bonetti ha spiegato che non è così: “La spiritualità della coppia – ha detto – è la vita concreta, quotidiana animata dallo Spirito; in questo anche il corpo è totalmente coinvolto”. Le nozze celebrate in Chiesa portano una novità rispetto alla vita condotta fino a quel momento, cioè la vita da battezzati: “C’è una consacrazione, una trasformazione interiore. I due si accorgono di essere con-chiamati, cioè chiamati insieme. E chi altri può donare l’uno all’altra se non Gesù stesso, cui già entrambi appartengono dal giorno del battesimo? È Gesù, infatti, che sposa i due per continuare a vivere la Pasqua d’amore, di donazione di sé”, ha spiegato mons. Bonetti. Quindi, gli sposi “sono coinvolti dentro lo stesso amore di Gesù, un amore senza limiti, di cui essi stessi diventano capaci”. Gli sposi hanno una spiritualità “di relazione: il loro percorso è andare a vedere la relazione che unisce Dio alla carne umana, la sua Chiesa”. Da questo consegue che anche gli sposi devono saper “arrivare a dare la vita per l’altro”. Come cominciare un percorso così difficile? È importante costruire una “stanza spirituale dove gli sposi possano parlare insieme di Gesù, dare la parola a Gesù come coppia”. Infine, mons. Bonetti ha ricordato che il cammino va intrapreso sempre alla luce dell’eucarestia, “le nozze più alte di Dio e dell’umanità”.

AUTORE: Margherita Idolatri