Mentre fuori, in piazza IV Novembre e in Corso Vannucci, e anche sulle scalette della cattedrale, la città viveva un ordinario sabato pomeriggio di fine giugno, con i festeggiamenti per i matrimoni celebrati nel palazzo comunale di fronte, lo shopping e il passeggio di perugini e turisti, nella Cattedrale di San Lorenzo la Chiesa perugino-pievese stava pregando per Marco, Lorenzo e Matteo ordinati presbiteri nella vigilia della solennità dei ss. Pietro e Paolo. L’Arcivescovo Cardinale Gualtiero Bassetti all’inizio della liturgia ha rivolto un saluto ai tre ordinandi, i familiari e amici, ai fedeli tutti e ai presbiteri, e in particolare ai formatori del Seminario Regionale Umbro “Pio XI” di Assisi nel quale gli ordinandi si sono formati, l’attuale Rettore don Carlo Franzoni e il padre spirituale don Mauro Salciarini. Sul presbiterio, accanto all’arcivescovo emerito di Perugia Giuseppe Chiaretti, c’erano mons Nazzareno Marconi, predecessore di Franzoni e vescovo eletto di Macerata, e mons. Paolo Giulietti, vescovo eletto di Termini Imerese ausiliare di Perugia – Città della Pieve.
Il cardinale Bassetti nell’omelia ha ricordato di quando, parlando ai giovani durante la recente Visita pastorale li invitava a guardare “sempre in alto perché c’è anche per voi uno spirito che chiama ed una perla preziosa da trovare, per cui vale la pena di dare la propria vita”. “Voi figli carissimi – ha aggiunto – questa perla l’avete trovata perciò, io stasera, ancora una volta vi dico: guardate a Lui per essere sacerdoti secondo il suo cuore e con “l’odore delle pecore”. Guardate a Lui e non lasciate cadere a vuoto neppure una delle sue parole. Guardate a Lui e ascoltatelo. Guardate a Lui che vi conosce con l’effusione del suo Spirito, perché possiate sempre agire in suo nome nella sua persona. Proclamate sempre la Parola ai piccoli, ai poveri, agli emarginati, ai sofferenti, ai bimbi, ai giovani e alle famiglie, con tenacia e coraggio. I tempi sono difficili, ma sono formidabili. Questo è il tempo dell’andare, è il tempo della missione; è il tempo dell’Evangelii gaudium; è il tempo in cui ci viene chiesto di metterci sotto la Parola e di essa proclamarci servi, come Maria di Nazareth”.
Il cardinale Bassetti ha esortato i tre ordinandi, nel ricordare che «il Santo Padre ha parlato più volte di ‘Chiesa in uscita’”, di essere “sempre disponibili a lasciare per andare. La nostra Chiesa ha bisogno di presbiteri che sappiano giocarsi la vita e vendere la propria pelle per Cristo. Cari figli non esitate a buttarvi nell’avventura del dialogo, dell’incontro, del servizio, dell’amore sincero verso le persone che vi saranno affidate. Se vorrete rendere facile il vostro sacerdozio, ma al tempo stesso tradirlo, ‘dispensatevi dal cercare gli altri e state ad aspettare che essi vengano a cercare voi!’. Sono parole accorate di Paolo VI, pronunciate quaranta anni fa. Se penserete alle tante persone che sono fuori dalla conoscenza di Cristo (qualche volta venite a fare un giro notturno in piazza IV Novembre e cercate di incrociare lo sguardo di qualche giovane…), allora vi sentirete spinti da Cristo a ricercare, con tutte le vostre forze, coloro che non hanno più chi li ami, chi li ricerchi e chi li vada a ritrovare. Non andate a letto tranquilli la sera senza esservi domandati: Signore cosa ho fatto oggi per cercare quelle anime? È solo la carità di Cristo che brucia dentro e spinge sempre a servire e ad amare. Concludo dicendovi: sarà sempre nutrimento al Popolo di Dio la vostra dottrina, gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il profumo della vostra vita, perché con la parola, i sacramenti e l’esempio edificate la Casa di Dio, che è la Chiesa”.