Mano tesa ai nuovi poveri

Terni. Convegno per festeggiare i 55 anni di presenza della San Vincenzo in città

Sono milleduecento le persone assistite dalle circa 15 conferenze parrocchiali e dal consiglio centrale: questi i dati comunicati dalla presidente diocesana Antonella Catanzani in occasione del convegno per il 55’anniversario della fondazione a Terni della prima conferenza della Società di San Vincenzo de’ Paoli. Un video ne ha illustrato con vivacità, brio e profondità di contenuti le attività e, soprattutto, lo stile ed il fine delle iniziative. La San Vincenzo è un’associazione fondata nel 1833 dal beato Federico Ozanam e che si è estesa in tutto il mondo. Intende assistere i poveri, o meglio essere vicina ai poveri. A Terni si è impiantata nel dopoguerra. Caratteristica propria della San Vincenzo è la visita domiciliare a chi si trova in stato di bisogno; il che permette non solo di dare un aiuto materiale, ma soprattutto un aiuto morale e spirituale a chi si trova in stato di solitudine (povertà caratteristica del nostro tempo) o in stato di malattia o in qualsiasi altro stato in cui la vicinanza di una persona (la prossimità) può veramente dare sollievo. Di tutto questo si è parlato prima e dopo il video, realizzato da Elisabetta Lomoro, mediante vari interventi prima delle conclusioni tratte dalla presidente. Ne hanno parlato mons. Antonio Maniero, vicario generale della diocesi, il vicesindaco Feliciano Polli, Igea Frezza Federici della conferenza di San Vincenzo di Amelia, Paolo Mancini del consiglio centrale e due giovani vincenziani: Francesco e Alessio, appena quindicenni, che già attivamente operano tra le persone bisognose. ‘Dare una mano colora la vita’, questo è stato il refrain dell’incontro, quanto mai azzeccato. Uno spaccato di solidarietà autentica che, in oltre cinquant’anni di vita, ha mutato le sue espressioni e attività per essere sempre al passo con i tempi e con i bisogni della società di oggi, che si presenta quanto mai variegata nelle problematiche legate alla povertà. Un’evoluzione evidenziata non solo dal numero delle persone assistite, che si è decuplicato in appena un ventennio, ma soprattutto dalle emergenti nuove povertà che non riguardano solo il mondo degli immigrati, ma che coinvolge sempre più famiglie e anziani della città. Sono tanti coloro infatti, è stato più volte evidenziato dagli intervenuti, che non riescono a far fronte alle esigenze elementari della vita quotidiana legate alle spese per la casa, sanità, scuola, famiglia e alle sempre più scarse risorse a disposizione.

AUTORE: N.M. e E.L.